Home » Arkadiusz Milik: dall’infanzia difficile alla realizzazione di un sogno.
News

Arkadiusz Milik: dall’infanzia difficile alla realizzazione di un sogno.

 

Arkadiusz Milik è il giusto compromesso tra l’attaccante moderno e il classico numero 9. In lui ci sono un po’ tutte le caratteristiche del centravanti, anche se nessuna di queste prevale sull’altra: ha la fisicità e la capacità di lottare con i difensori avversari, tipica dei numeri 9, è un ragazzo umile, chi lo conosce o l’ha seguito sa che il giovanissimo Milik è un ragazzo serio, si mette a servizio della squadra e riesce a spaziare su tutto il fronte d’attacco, riesce anche ad aiutare il reparto arretrato, questo sacrificio sempre più richiesto ai centravanti moderni.
Sembra esser un attaccante unico nel suo genere, forse non in grado di stuzzicare la fantasia come altri centravanti perchè ha un nome poco blasonato, ma chi l’ha seguito lo reputa estremamente efficace sotto porta. Non è uno che ama strafare, lui fa le cose semplici e le sa fare bene.

Ha appena 22 anni, alla sua età nessuno dei grandi attaccanti moderni era riuscito a segnare come lui: 61 gol in carriera, Suarez ne aveva fatti 55. Higuain 50, Ibrahimovic 47. In particolare, i suoi numeri con la maglia dell’Ajax sono impressionanti: 47 gol in due stagioni, in 75 partite. Quasi nessuno come lui tra i grandi centravanti della storia del club olandese. Che tra l’altro, in materia di numeri 9, non ha nulla da invidiare a nessuna squadra del mondo. Ibra, nei suoi primi due anni all’Ajax, aveva fatto 30 gol. Van Basten 42, Cruyff 29 e Kluivert 44. Solo Suarez ha fatto meglio, con 50 gol in due stagioni, segnati però in 87 partite.

Arkadiusz Milik neo attaccante del Napoli
Arkadiusz Milik neo attaccante del Napoli

Milik è un ragazzo che sente in particolar modo la Nazionale, legato fortemente alla sua Polonia, durante gli europei è stato lui il vero trascinatore. L’attaccamento alla sua terra d’origine gli fa prendere delle decisioni importanti: rifiutare il trasferimento in Inghilterra al Tottenham o al Reading. (Aveva solo 16 anni).

Testa sulle spalle, nonostante un’infanzia difficile: la perdita del padre a 6 anni gli ha fatto vivere un momento di sbandamento, tra piccole rapine in negozi e fumo: “Non avrei mai pensato di giocare a calcio, da piccolo fumavo e facevo qualche rapina”, ma come spesso accade in queste storie tristi, il calcio ha salvato anche lui, grazie anche all’aiuto di Slawomir ‘Moki’ Mogilan, l’allenatore delle giovanili del Katowice che fu un po’ un papà per il ragazzo.

Arkadiusz la Polonia la lascia a 18 anni, destinazione Leverkusen, forse partito troppo presto per un palcoscenico troppo grande, infatti, non fa grandi cose. Amsterdam sarà la città che lo farà rinascere, l’Ajax ed il 4-3-3 di De Boer di cui lui è il vero terminale offensivo punta tutto sul giovane, nonostante la diffidenza di molti Arkadiusz Milik, il gigante polacco, ha iniziato a segnare e non ha più smesso, in Eredivisie.