Ci sono voluti nove anni per espugnare il campo più ostico per gli azzurri, nove anni per ritornare a sorridere in quel di Udine. La pioggia scrosciante, la crisi di un’intera squadra, la voglia di rivalsa, la consapevolezza di volere ritornare a stare tra i grandi. Quel ricordo di quel giorno che fa ancora male, dove si perse Higuain ed ogni speranza per lo scudetto, il Napoli riesce nell’impresa più ardua della stagione: sfatare il tabù di Udine e regalare una notte indimenticabile ai propri tifosi.
E’ accaduto tutto così velocemente… Dal grande digiuno che lo ha accompagnato in questo primo squarcio di stagione, alla grande ed inaspettata abbuffata di ieri sera: 10 minuti son bastati al Magnifico, per cancellare un primo tempo scoraggiante e avaro di conclusioni nello specchio di Karnezis. Due gol, una traversa e un’occasionissima spedita in curva, tre elementi che, nonostante l’influenza, hanno permesso a Lorenzo di ritrovare il sorriso e l’abbraccio dei compagni. Nella notte più difficile, il figliol prodigo si carica sulle spalle il suo Napoli e lo trascina verso la vetta.
La meglio gioventù…Oltre ad un ritrovato Lorenzo il Napoli, in quel di Udine, trova due certezze: Diawara e Koulibaly. Il giovane centrocampista, nonostante qualche piccolo errore durante la gara, ha dimostrato di avere personalità da vendere, il suo impatto nella gara è stato impressionante e non meravigliamoci se gli occhi di mezza Europa sono puntati su di lui. Il Napoli ha trovato una gemma rara, come rarissima e sempre più pregiata è la gemma Koulibaly, ancora una volta protagonista di una prestazione unica, non ci sono più aggettivi per descriverlo: è semplicemente di un’altra categoria.
Ma non illudiamoci, ci vuole tempo, calma e scelte oculate nella finestra di mercato di gennaio aspettando, senza dargli fretta, Milik. Il Napoli, dopo la vittoria di ieri, ha portato a casa tre punti fondamentali ed ha iniziato a rialzare la testa: guardare avanti con maggiore serenità è possibile, bisogna dare a questo giovane Napoli (nella mezz’ora finale in campo c’erano tutti giocatori nati dopo il 1990) tempo e modo di crescere. Ora testa alla sfida di Champions, la Dinamo arriva al momento giusto per caricarsi ulteriormente.