Di questi tempi, un anno fa, il Napoli perfezionava l’acquisto dalla Carrarese del centrocampista francese di origine ivoriana Eddy Gnahorè. Un anno dopo, il classe ’93 non ha ancora giocato un solo minuto in gare professionistiche dai tempi della Carrarese, ma soltanto 65 minuti con la maglia del Crotone in una partita del campionato primavera.
Subito dopo averlo acquistato, come riportato all’epoca anche da un comunicato ufficiale del club, il Napoli lo girò in prestito biennale al Carpi. Il ragazzo, dopo una prima fase di ambientamento, fu vittima il 13 febbraio del 2016 di un grave incidente autostradale sull’A21, mentre tornava in Francia per il week-end. Un incidente da cui uscì malconcio con diversi traumi contusivi che lo costrinsero a concludere anzi tempo la sua stagione, proprio quando il tecnico degli emiliani Castori iniziava a convocarlo ed a pensare al suo debutto. La scorsa estate, dopo la retrocessione in B del Carpi, il Napoli ha interrotto il prestito biennale per girare, attraverso un nuovo prestito, il calciatore al Crotone, ritenendo evidentemente la Serie A più adatta alla sua crescita. Meno adatto l’avrà trovato invece il tecnico dei calabresi Davide Nicola, che inizialmente lo esclude dalla lista dei 25 per poi inserirlo a dicembre in luogo di Tonev infortunatosi al menisco. Per Gnahorè sono arrivate di recente tre convocazioni consecutive, ma senza mettere piede in campo, e se il Crotone vorrà reinserire Tonev in lista quando rientrerà dall’infortunio, potrà, da regolamento, rimuovere esclusivamente il francese, che lo aveva sostituito.
Nonostante questa situazione sia decisamente controproducente per la crescita del ragazzo, giovane si, ma non più un ragazzino, il Napoli non potrà spostarlo da Crotone a gennaio, come invece sta provando a fare con Grassi dall’Atalanta. Il motivo è anche stavolta da riscontrare nel regolamento. Avendo prestato il giocatore al Carpi per due anni a gennaio 2016, il Napoli ha fatto si che al 1 luglio, all’inizio della nuova stagione, Gnahorè risultasse a livello federale un tesserato del Carpi. Richiamandolo e dandolo al Crotone, ha fatto così scattare il terzo tesseramento nella stessa stagione, limite massimo consentito dal regolamento FIFA e FIGC. In parole povere, Gnahorè, da qui a giugno, potrà giocare esclusivamente o a Crotone, o a Napoli, richiamandolo, o al Carpi, restituendoglielo.
Dovesse restare al Crotone, il centrocampista dovrebbe ‘sperare‘ in una cessione di Tonev, che altrimenti gli verrebbe preferito per il prosieguo della stagione, sia da un punto di vista tecnico, che di interessi economici, avendo il bulgaro 2 anni e mezzo di contratto rimanenti con il club calabrese a differenza di Gnahorè che è alla corte di Nicola soltanto in prestito secco. Il Crotone, secondo quanto da noi raccolto, non esclude che Tonev possa andar via, qualora andasse a profilarsi il giusto scenario, soprattutto un’ipotesi di scambio. Tuttavia l’entourage di Tonev ha incontrato la dirigenza rossoblu non più tardi di un paio di settimane fa e non ha ricevuto dal club informazioni circa trattative in essere. Ad oggi dunque non si muove nulla e per altro non sarebbe così facile per un club come quello del presidente Vrenna dar via, se non in prestito, un calciatore con così poco mercato ed un contratto così lungo, per di più ancora alle prese col recupero dopo l’intervento al menisco.
Ad oggi, considerando che il Carpi non pare aver bisogno di un centrocampista centrale in questo momento e che difficilmente si riprenderà indietro un giocatore andato via dall’Emilia con l’etichetta dell’oggetto misterioso, l’ipotesi più concreta per il futuro di Eddy Gnahorè è quella di restare prigioniero a Crotone da separato in casa fino al termine della stagione.
di Andrea Falco