La scorsa estate il trasferimento di Gonzalo Higuain dal Napoli alla Juventus aveva fatto gridare allo scandalo tutti i tifosi azzurri che hanno etichettato come “traditore” il Pipita. Il club bianconero ha pagato la clausola rescissoria dell’attaccante argentino, pari a 90 milioni di euro, ed ha accettato di giocare con i rivali storici dei partenopei.
Aurelio De Laurentiis non la prese affatto bene e in questi mesi le schermaglie verbali e non sono state innumerevoli con il numero uno del Napoli sempre ficcante e pungente al punto giusto nei confronti del suo ex calciatore.
Higuain, però, non è stato da meno visto che lo scorso aprile decise di citare il Napoli per via di una somma di 681.000 euro, derivante dai diritti di immagine, rimasta pendente a suo favore. Il numero uno del club azzurro respinse le accuse sostenendo che Higuain aveva addirittura percepito addirittura una somma superiore a quella che gli era stata riconosciuta contrattualmente.
Lo scorso 19 giugno, ancora davanti al Collegio Arbitrale di Napoli, si è svolto il tentativo di conciliazione che naturalmente non ha prodotto gli effetti sperati.
L’AVVOCATO DELLA SOCIETÀ SPORTIVA CALCIO NAPOLI CHIARISCE TUTTO
A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Mattia Grassani, legale della SSC Napoli che ha fatto chiarezza:
“Vertenza di 2 milioni e mezzo di Higuain? La controversia nasce quasi subito dopo il trasferimento del giocatore alla Juventus con delle diffide inviate dal legale di Higuain al Napoli e la cifra richiesta era di 680 mila euro circa per compensi e premi non corrisposti.
Il Napoli, alla luce dei controlli, ha dimostrato che ogni pagamento è stato saldato e invece a marzo del 2017 Higuain adisce il collegio arbitrale chiedendo questi 681 mila euro. Si sono già celebrate diverse udienze e a giugno nelle memorie conclusive Higuain modifica il tiro processuale chiedendo 2,5 milioni. Si tratta di richieste inaccettabili anche perché il signor Higuain non può ricordare solo a fine giugno la cifra.
E’ un atteggiamento che respingiamo e la società si opporrà nel rispetto dell’organo arbitrale che il 12 luglio deciderà. Non ci si può mettere a tavolino con una controparte che si comporta in questo modo. Quando si affronta un giudizio, affermare di essere sicuri che le pretese della controparte sono infondate è impossibile, ma siamo ragionevolmente tranquilli.
Il giocatore quando si è trasferito ha firmato una documentazione, i bilanci del Napoli sono stati scandagliati e non ci sono state pendenze neppure di 1 euro nei confronti di Higuain e il fatto che promuova una controversa ci sta, ma non direi proprio che ci sia stato un accanimento del Napoli che è adempiente.
Il Napoli ha invocato una lite temeraria, è infondata la richiesta iniziale di Higuain e temeraria la quadruplicazione della pretesa”.
Di Ilaria Mondillo