Alla ricerca del…Campione d’inverno. Sarà un titolo decisamente inedito, perché verrà assegnato durante le feste di Natale. Se è vero che il riconoscimento di per sé conta nulla, ma nella maggior parte dei casi chi chiude in testa il girone d’andata poi fa festa a fine anno. E se escludiamo le particolari stagioni 2004/2005, 2005/2006, 2015/2016 quelle di Calciopoli e delle classifiche riscritte a tavolino, chi è rimasto in testa al giro di boa ha poi sempre terminato almeno sul podio. Analizziamo la situazione del campionato a 180′ dalla fine del girone di andata.
NAPOLI (PUNTI 42) — E’ la grande favorita, non solo per il vantaggio in classifica. Il calendario sorride a Sarri, che deve affrontare la Sampdoria al San Paolo e la trasferta di Crotone.
Cosa va: la bella vittoria di Torino ha chiuso un periodo complicato, con la squadra in calo.
Cosa non va: Mertens sembra aver smarrito la via del gol, ma il dubbio principale è quello di sempre. Riuscirà a durare fino alla fine una squadra che di fatto impiega 13 giocatori, ha un tecnico che fa pochissimo turnover e corre su 3 fronti?
JUVENTUS (41) — Se è vero che le squadre di Allegri sbocciano tra gennaio e febbraio, stano già arrivando ora i primi segnali di vera Juve. Chiudere davanti a tutti le prime 19 partite sarà complicato, ma prima della trasferta di Verona, con l’Hellas, la Juve è attesa da un test importante per confermarsi, la Roma allo Stadium.
Cosa va: la difesa è tornata quella vera, con Buffon e Szczesny che non prendono gol da 6 partite. Benatia è in una forma straripante, i nuovi, Douglas e Matuidi su tutti, stanno iniziando a pesare parecchio.
Cosa non va: la condizione di Dybala, reduce da due panchine consecutive. Appena si ritroverà, la Juve sarà ancora più forte.
INTER (40) — Una partita steccata, con l’Udinese, non intacca un bilancio comunque lusinghiero. Ora la squadra di Spalletti, tra la trasferta col Sassuolo e la Lazio a San Siro, deve dimostrare che si è trattato solo di un incidente di percorso.
Cosa va: la squadra conserva una precisa identità e ha certezze importanti, Icardi su tutti. Che appena riceve un pallone lo scaraventa in rete.
Cosa non va: la rosa conserva qualche limite strutturale importante, che Spalletti è stato bravissimo a mascherare fin qui. Il tecnico si aspetta rinforzi sul mercato.
ROMA (38, UNA PARTITA IN MENO) — La vittoria all’ultima azione con il Cagliari è stata fondamentale. I giallorossi devono imparare a vincere partite in cui stentano. Quegli 1-0 tanto brutti e sporchi ma che pesano sempre tre punti. La supersfida dello Stadium precede la visita del Sassuolo all’Olimpico , poi Di Francesco si rimetterà in pari recuperando la gara con la Samp il 24 gennaio.
Cosa va: l’assetto difensivo. La Roma ha la miglior difesa del campionato (10 reti al passivo) nonostante abbia dovuto adattare Florenzi terzino. Lo stesso Alisson è già una certezza.
Cosa non va: se Dzeko si prende una pausa dal gol, l’attacco fa fatica a produrre. C’è stato qualche lampo di gran livello di El Shaarawy (4 reti finora) e poco altro in attesa del vero Schick.