Simone Verdi ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, parlando tra le altre cose anche del suo rifiuto al Napoli:
“Io non ho detto no al Napoli, ho detto sì al mio percorso al Bologna: non potevo andarmene a gennaio dopo tutta la fiducia che ha riposto in me quando venivo dalla retrocessione col Carpi. Il caso è stato montato. Ho dovuto sentire tante falsità, cose brutte persino sulla mia famiglia e sulla mia fidanzata, che avrebbero interferito nella scelta. Poi ho sbagliato anche io: avrei dovuto intervenire subito per spiegare e calmare le acque: invece la mia riservatezza, che ritengo un pregio, ha peggiorato la situazione”.
“L’offerta del Napoli poteva cambiare la mia carriera, lo so. Ma, dopo avere giocato già in sei squadre, a 25 anni qui ho trovato per la prima volta la mia casa calcistica. Sento di avere un progetto da condurre fino a giugno. Forse ho mandato un messaggio sbagliato. Ma sia chiaro: il problema non era Napoli, e non ho mai detto sì per poi cambiare idea. Facile sentenziare da fuori… Ora è brutto dirlo, perché tante persone purtroppo non arrivano a fine mese, ma io posso già vivere bene così: il soldo per fortuna non è una priorità, posso decidere in base alla passione”.