GARGANO NAPOLI JUVENTUS – A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Walter Gargano, centrocampista del Peñarol e, soprattutto, ex centrocampista del Napoli. Proprio degli azzurri ha parlato il calciatore, che non ha mai dimenticato la sua prima squadra in Serie A e il calore del tifo partenopeo. Gargano ha parlato anche della squadra attuale e delle difficoltà del suo ritorno nella gestione Benitez, attaccando peraltro anche la classe arbitrale.
Gargano racconta la sua esperienza a Napoli
“Ho scelto di andare via dall’Italia, ma potrei ancora giocare tranquillamente in Serie A. Ora sono al Peñarol ed è un onore per me perché la mia famiglia è sempre stata tifosa di questa squadra. Quest’anno credevo davvero che il Napoli potesse vincere lo Scudetto ed è un peccato perché i ragazzi hanno fatto di tutto per vincere quello Scudetto che Napoli aspetta da tempo, ma come sempre le scelte degli arbitri ci puniscono e ora la Juventus è davanti grazie a loro. Ricordo ancora quel gol alla Juve, il boato del San Paolo non lo dimenticherò mai. La passione dei napoletani non si trova da nessuna parte al mondo e posso dirlo io, che ho viaggiato molto. Il tifoso napoletano è unico al mondo. E’ stato difficile per me ritornare a Napoli, ho passato momenti difficili, ma mi sono messo in gioco e ringrazio Benitez che mi chiese di restare e giocare. Dovevo fare attenzione ad ogni pallone che toccavo, ma ci ho messo tutto me stesso. Un pezzo di me ancora c’è nel Napoli e che pezzo! Mi riferisco a mio cognato Hamsik che sento sempre. Il fatto che Sarri lo abbia sostituito spesso in stagione non credo sia stato un problema anche perché gli ho spiegato che a centrocampo Sarri poteva scegliere chi schierare tra tanti bravi calciatori e non fargli giocare tutti i 90 minuti poteva voler dire anche tenerlo fresco per la partita successiva.
Sfortuna Mondiale
Allan mi piace tantissimo, mi ricorda me ed è un centrocampista completo perché attacca e difende. Tutti i giocatori del Napoli lasciano il cuore in campo. Torreira ha le qualità per dare tanto al calcio italiano. Fisicamente mi somiglia molto e pressa come me. Hamsik è fedele al Napoli, è felice e si trova benissimo in città. Non mi ha mai parlato male di Napoli, è tranquillo, vuole bene alla gente e secondo me finirà la sua carriera in azzurro. Sono stato un po’ sfortunato quest’anno, mi sono rotto il crociato e non farò il Mondiale. Però mi riprenderò come ho sempre fatto e sono già pronto per correre”.