Home » Koulibaly: “Sarri mi ha insegnato tantissimo. Inter-Juve? E’ stato difficile…”
Napoli News

Koulibaly: “Sarri mi ha insegnato tantissimo. Inter-Juve? E’ stato difficile…”

KOULIBALY JUVE NAPOLI – Marmoreo e dominante, Kalidou Koulibaly è una delle colonne portanti di questo Napoli, uno dei punti fermi della nuova gestione Ancelotti. Della lotta Scudetto ne è stato protagonista sia in positivo che in negativo, con quella drammatica espulsione di Firenze. Così, il difensore senegalese ha commentato la propria esperienza in azzurro ai microfoni dell’emittente francese So Foot.

“La sconfitta dell’Inter con la Juve? E’ stata davvero difficile da vedere…”

“Lo Scudetto non l’abbiamo perso in albergo, ma contro avversari che erano alla nostra portata. Penso ai pareggi contro Sassuolo, Chievo e Milan, ad esempio. Poi giocare dopo la Juventus non era mai semplice, la pressione era sempre alta e a lungo andare questo influiva sul risultato. E’ stato difficile vedere l’Inter perdere in quel modo contro la Juventus”.

“L’amore del pubblico è essenziale. Il razzismo? Anche i napoletani lo subiscono…” 

“L’amore del pubblico è essenziale, è importante restituire il calore che la gente ci regala ogni giorno. Il gol allo Stadium? Non ricordo più cosa sia successo dopo aver segnato… Il razzismo? E’ una cosa difficile da ignorare. Ricordo i cori ricevuti contro la Lazio, ma quel giorno un bambino laziale si scusò per l’accaduto. Mi colpì e decisi di regalargli la maglia. Poi la partita dopo, tutto il San Paolo aveva una maschera con il mio volto ritratto. E’ bello vedere che i napoletani mi siano sempre vicini, il razzismo è un problema di tutto il Paese, anche i napoletani stessi lo subiscono”.

“Sarri mi ha insegnato una visione diversa del calcio”.

“All’inizio il mister non mi aveva mai in considerazione, chiesi addirittura di essere ceduto. La società si oppose e allo stesso tempo Sarri cominciò a farmi giocare. Da allora, giocavo anche se ero sfinito. Sarri mi ha insegnato molte cose, donandomi una visione diversa del calcio. E poi, alcuni allenamenti senza opposizione sono da pazzi”.

 

“Riattaccai il telefono in faccia a Benitez due volte, pensavo fosse uno scherzo…”

“Ricordo che Benitez mi chiamò due volte, ma gli riattaccai il telefono in faccia due volte, pensavo fosse tutto uno scherzo. De Laurentiis, poi, pretendeva uno sconto perché ero dieci centimetri più basso di quanto avevo letto su internet. Benitez mi spiegò tantissime cose, con forchette e bicchieri al posto della lavagnetta tattica. Mi chiedeva come mi sarei comportato in base alle varie situazioni di gioco che lui mi proponeva sul tavolo. In un quarto d’ora imparai tantissimo”.