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ESCLUSIVA – Ferri, il falco invasore: “Mi sono finto Bertolacci e ai giornalisti dicevo ‘Higuain? His nickname is lota’”

FALCO HIGUAIN – A Radio Marte, nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma, è intervenuto Mario Ferri, detto “il falco”

“L’idea dell’invasione durante la finale della Supercoppa è arrivata dopo Inter-Napoli. Quando faccio un’invasione mando sempre un messaggio. Lo feci dopo la tragedia di Ciro Esposito e la tristezza negli occhi di Koulibaly mi ha ispirato.

Sono stato l’unico a comprare il biglietto tramite siti arabi perché gli altri italiani sono partiti con i club. Lì mi è stato rilasciato il visto tranquillamente, come a tutti quelli che avevano acquistato il biglietto. Sono partito da Marsiglia perché nei grandi eventi quasi mi controllano e quindi sono partito dalla Francia scalo Istanbul e poi direttamente a Gedda. Avevo un biglietto gold, quello per i vip, ma quel biglietto non è stato mai utilizzato perché ho pensato di travestirmi da calciatore del Milan. All’arrivo del pullman del Milan, mi misi in fila ed entrai con la squadra. Non andai con la squadra nello spogliatoio, ma iniziai a fare interviste, nel mio inglese improbabile e mi finsi Bertolacci. Rispondevo ai giornalisti e a domanda su Higuain, risposi: “He doesn’t play, but his nickname is lota”.

Ho rischiato davvero le frustate! Dopo l’invasione mi consegnai e restai in balia dei poliziotti fino all’85’ e non parlavano neppure inglese. Poi all’85esimo arrivò l’ambasciatore il quale mi disse “pure qua sei venuto?” Mi prospettarono 2 settimane di galera e poi 20 frustate che sono obbligatorie per chiunque crea disturbo. Quella famosa maglietta indossata nella Supercoppa spero che Koulibaly la firmi e poi andrà in beneficenza per i bambini malati”