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Condannato a 18 mesi di reclusione, Genny ‘a carogna si pente e collabora con la giustizia

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GENNY A CAROGNA – Tutti ricordano Gennaro De Tommaso, soprannominato Genny ‘a carogna, per il ‘colloquio’ con Marek Hamsik prima di Napoli-Fiorentina, finale di Coppa Italia nel giorno dell’attentato al tifoso Ciro Esposito. L’ex capo ultras dei ‘Mastiffs’ non se la passa benissimo, indagato com’è per traffici di droga. Una situazione insostenibile per De Tommaso che, come racconta l’edizione odierna de ‘Il Mattino’, ha deciso di collaborare con la giustizia.

La ‘notorietà’ di Genny ‘a carogna

“Nel 2015 viene raggiunto da un’ordinanza per traffico internazionale di hashish e viene condannato a dieci anni, poi ridotti in appello a otto. Ma è nel novembre dello scorso anno che l’ex capo ultrà subisce una condanna ancora più pesante: per lui arriva un verdetto di colpevolezza e una pena a 18 anni di reclusione, l’accusa è ancora una volta la stessa: traffico di stupefacenti. Assume un rilievo nazionale e diventa noto al grande pubblico è per ciò che accade a Roma il pomeriggio del 3 maggio del 2014 in occasione della finalissima di Coppa Italia. Poco prima del fischio d’inizio di Napoli-Fiorentina, non lontano dall’Olimpico, si consuma la tragedia del povero Ciro Esposito: De Tommaso si arrampicò avviando una sorta di trattativa con il capitano del Napoli Hamsik: ma il suo diktat – che avrebbe voluto imporre di non giocare il match per quello che era accaduto a Ciro Esposito – non andò a buon fine. Poco dopo gli venne imposto il Daspo. Infine arrivarono gli arresti e i processi”