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Auriemma: “Oggi il calcio è meno appassionante, anche da raccontare. Telecronista fazioso? Inaccettabile se..”

Si gonfia la rete Auriemma

AURIEMMA TELECRONISTA – Lunga intervista, dal titolo “La telecronaca (e la sua evoluzione)”, rilasciata da Raffaele Auriemma in esclusiva al portale thewisemagazine.it. Tanti i temi trattati e discussi dal direttore di ‘Si Gonfia La Rete’, programma in onda tutti i pomeriggi sulle frequenze di Radio Marte. Si comincia dalla trasformazione del calcio, e di conseguenza della figura di tele/radiocronista, nel corso degli ultimi 30-40 anni: “È cambiato praticamente tutto. Quando ho iniziato non esistevano le partite di campionato in diretta tv e le poche che riuscivamo a vedere, erano solo per le coppe europee o la Nazionale. Oggi il calcio è diventato meno appassionante di prima, anche da raccontare, perché gare epiche come quella del Milan sconfitto a Verona e il Napoli, vincendo a Bologna, che lo sorpassa nel rettilineo Scudetto, sembra che non si ripeteranno più”

Il segreto di un buon telecronista

“Deve avere ritmo e fantasia. Ritmo, perché la partita non deve apparire per quella che è, soprattutto quando la stessa diventa troppo noiosa. Fantasia, utile proprio a coprire quei “buchi” che crea il semplice racconto di una partita senza brio”.

Telecronista imparziale o tifoso?

“La verità è sempre al centro. Ogni telecronista deve far venire fuori una vena da tifoso, nel senso, di racconto appassionato. Ben diverso, invece, è il fazioso: quello è inaccettabile. Quando ti si chiudono gli occhi e cominci a dire cavolate, offendendo gli avversari, quello è un aspetto che non può essere racchiuso nell’ambito di una telecronaca. Certo, può capitare a tutti, telecronisti-tifosi o no, di dire una castroneria, l’importante è scusarsi ed evitare che si ripeta”