In una gara che sarà decisiva più per il Chievo che per il Napoli, lo stadio Marcantonio Bentegodi potrebbe essere teatro della partita che potrebbe sancire la retrocessione dei clivensi in Serie B. Uno stadio che, nel corso degli anni, ha trovato “sfogo” soprattutto grazie alla squadra di quartiere della città e che, nonostante non sia più giovanissimo, ha saputo rinnovarsi con attenzione, non solo in ambito calcistico.
Alla scoperto dello stadio Bentegodi, la casa di Chievo ed Hellas Verona
Lo stadio – che in caso di retrocessione clivense e non promozione dell’Hellas potrebbe tornare a ospitare il Derby in Serie B – fu fondato nel 1963, dopo la realizzazione del progetto dell’Ingegnere Leopoldo Baruchello. Sin dalla nascita, il Bentegodi poteva vantare un record: si è trattato, infatti, del primo stadio con copertura costruito in Italia. Come molti impianti dell’epoca, anche il Bentegodi – intitolato così in onore dell’ex dirigente sportivo – è dotato tutt’ora di una pista di atletica e continua a ospitare infatti meeting nazionali di questa disciplina, così come anche concerti musicali e gare di rugby.
Inizialmente pensato per ospitare circa 42.000 persone, attualmente lo stadio vanta una capienza di 31.000 posti omologati (in realtà 39.211 in totale). Inizialmente utilizzato soltanto dal Verona, negli anni ottanta ha iniziato a ospitare anche il Chievo e per una stagione – la 2013/2014 – fu il teatro delle gare casalinghe della Virtus Verona. Nel corso della sua storia il Bentegodi ha ospitato tante gare importanti, in particolare durante i Mondiali di Italia ’90 (tra le tante, si ricordano Belgio-Spagna 1-2 e Spagna-Jugoslavia 1-2). Il Bentegodi era anche stato inserito nella lista degli stadi congrui a ospitare la candidatura italiana per Euro 2016, assegnati poi alla Francia. Prim’ancora, il Bentegodi ha potuto aggiungere un altro primato alla sua collezione: nel 2009, infatti, è diventato il primo stadio italiano solare, con il più grande impianto fotovoltaico del Paese posto su una struttura sportiva, impiantato proprio sullo stadio.
Probabile che, dopo la gara di domani, non vedremo il Bentegodi in Serie A almeno per qualche mese. Lo stadio, però, resta ancora affascinante, nonostante abbia sicuramente qualche annetto sulle spalle.