SPAL NAPOLI – Gol dei gregari, prove tattiche e clima all’inglese: c’è un po’ di tutto nel pomeriggio di Ferrara, compresa l’emozione di vincere quasi all’ultimo secondo. Il sinistro di Mario Rui regala al Napoli il successo sul campo della Spal, mai doma e stoppata da un super Meret. L’edizione odierna de ‘Il Corriere dello Sport’ ha analizzato il match così.
Spal-Napoli, partita ‘totale’
“E’ quando sembra che sia tutto finito, che non ci siano emozioni, che il calcio sia diventato intrattenimento, che si apre il luna park e si resta con il naso all’insù a gustarsi tutta e per intero Spal-Napoli: un’ora e mezza che spruzza energia da tutti i pori, nella tormenta d’un pomeriggio che con quel diluvio fa anche fashion invernale, da football inglese o giù di li. E dentro c’è quel che la gente vuole: reti, rigori ignorati e concessi, parate strepitose e moduli riveduti e ritoccati, come se si fosse in un laboratorio. E’ calcio frizzante, bollicine che emergono ovunque, e il Napoli se ne va brindando ai suoi 76 punti, inseguendo la soglia degli 80, e lasciando che la Spal alzi il calice egualmente, per l’orgoglio mostrato fino all’ultima goccia d’acqua. Quando il campionato ormai ha esaurito i suoi temi e gli obiettivi sono stati incellophanati, conviene cominciare a lanciarsi nel futuro: Ancelotti ne ha dovuti lasciare sette a casa e Ferrara è l’occasione per rivedere Younes (a sinistra) e verificare la consistenza di Zielinski da sottopunta, alle spalle di Milik, per mischiare i sistemi, industriare Allan da tuttocampista autentico, passare con disinvoltura dal 4-4-1-1 al 4-2-3-1 e godersi un Meret che alla distanza si erge sulla giornata, con quel talento pazzesco che serve per fare la differenza”.