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CONI, il presidente Malagò: “Leadership? E’ un qualcosa di innato, ma non solo! Lotta al razzismo? In Italia lo sport si trova in prima linea”

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Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, è intervenuto durante la premiazione dell'evento sportivo Football Leader a Napoli.

MALAGO’ CONI PRESIDENTE – Intervenuto a Napoli per la premiazione dell’evento organizzato da Football Leader, Giovanni Malagò presidente del CONI (Comitato olimpico nazionale italiano), ha parlato del fattore ‘leadership’ e del delicato tema del razzismo all’interno del nostro paese, soprattutto nel mondo sello sport e del calcio.

CONI, il presidente Malagò

Leadership? SI tratta di qualcosa che non si compera e non si legge sui libri. E’ un misto di componente genetica e qualcosa di carattere, esperienza, personalità molto forti. La componente innata è essenziale ma è molto importante l’influenza che si ha sulle altre persone. Ciò che si trova alla base della leadership e il rispetto e la considerazione che hai da parte degli altri, indipendentemente dal lavoro che svolgi, che si tratti dell’uomo più importante della terra, sia che si tratti di un soggetto che abbia responsabilità marginali.

Razzismo? E’ un tema molto caldo. Io come presidente e primo rappresentante del CONI, sono orgoglioso di dire che il sistema dello sport si trova in prima linea sul fronte di battaglia per la lotta al razzismo. Nel nostro paese, nel calcio come in altre discipline, si sono verificati degli eventi che potrebbero averci fatto vergognare, ma è proprio da li che bisogna ripartire. Lo sport ha dato grandi esempi, spesso si fa fatica ad interpretarle, spesso qualcuno che dovrebbe affinarle alle esigenze che viviamo, fa difficoltà.

Qualche volta succede quel qualcosa che ci va vergognare, cioè ci sono degli atteggiamenti da parte di soggetti che hanno ruoli significativi nel nostro paese, che sono i primi a non elogiare, a non riconoscere l’importanza di certe persone sulla base del colore della pelle. Si capisce che c’è una certa diffidenza. Magari sono i primi che se si tratta di applaudire un giocatore della propria squadra che ha fatto gol, lo fanno. Quando vedono che la nazionale di pallavolo italiana abbiano colori diversi. Si entra in dinamiche di crescita culturale che sono molto importanti”.