QUESTURA NAPOLI VERONA – Più di 45′ di ritardo. E’ il tempo che i tifosi dell’Hellas Verona hanno dovuto attendere prima di poter entrare nel settore ospiti dello stadio San Paolo. Alle proteste di tifosi e presidente si sono aggiunte anche quelle del sindaco di Verona. Le motivazioni? L’edizione odierna de “Il Mattino” dà una spiegazione a quanto accaduto sabato scorso a Napoli:
“La Questura di Napoli, per prima cosa, ha fermato i bus per controllare che a bordo non ci fossero armi o altro. Normale routine. E ha voluto garantire anche la sicurezza di tutti i veronesi che volevano assistere al match. Dunque la polizia avrebbe preferito che i tifosi (e tra questi molti segnalati dalla Questura di Verona) arrivassero nel luogo del raggruppamento, a San Nicola Ovest, con largo anticipo e non verso le ore 16:45 come invece è stato fatto. Non solo i poliziotti napoletani hanno dovuto svolgere minuziosi controlli a bordo dei cinque pullman, dei 30 van e di una trentina di auto private ma si sono anche dovuti preoccupare per i gravi disagi sulla tangenziale per il restringimento della carreggiata. Il timore, sensato, che il lungo convoglio di almeno 500 metri, fermo nel traffico, poteva essere vittima di agguati ultrà.”