SACCHI ANCELOTTI NAPOLI – A Radio Marte nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Arrigo Sacchi, allenatore. Si è parlato di quanto sta accadendo nel Napoli di Ancelotti. Inoltre il tecnico ha parlato della famosa partita del 1 maggio del 1988 al San Paolo:
“Di quella coppa degli immortali resta il riconoscimento della Uefa: il Milan è stato riconosciuto come la squadra più forte e questa forza derivava dal vivaio. Se la vittoria non è corredata dai valori, dall’amalgama, dal divertimento, dalle idee e dal coraggio restano solo gli almanacchi. Vincemmo una partita decisiva il 1 maggio del 1988 però il pubblico di Napoli dimostrò di essere molto più evoluto della maggior parte degli italiani perché applaudirono e lo fecero perché vincemmo con i valori. Per noi vincere senza merito non era una vittoria.
Su Carlo Ancelotti
“Ancelotti è uno dei più grandi allenatori del mondo, il migliore in assoluto che ho conosciuto, il calcio però è difficile perché tocca tanti componenti. Il club con la sua storia, le sue idee, le sue regole e la sua visione viene prima della squadra e la squadra viene prima di ogni singolo. Il Napoli negli ultimi anni ha fatto più di quanto poteva perché in 4 anni è arrivato 3 volte secondo ed ha fatto un capolavoro perché parliamo di una società che non ha una grande storia e la storia incide perché dà un’autorità morale.
Il secondo posto è un risultato straordinario eppure sembrava non lo fosse. Quando formi una squadra, il più grande errore che puoi commettere è tenere dei giocatori che restano mal volentieri: devi essere bravo e attento a mandarli via. Ho fatto il direttore tecnico a Parma e ricordo che dopo il crollo della Parmalat dovevamo vendere e vendemmo tanti giocatori, ma tenemmo Gilardino perché pensavamo potesse aiutarci. Alla fine ci aiutò, ma se fosse rimasto col muso sarebbe stato meglio mandarlo via”.
Serena Grande