NAPOLI AMMUTINAMENTO DE LAURENTIIS – Sono trascorse tre settimane dall’ammutinamento della squadra al termine del match di Champions contro il Salisburgo. La decisione della squadra di interrompere il ritiro imposto dal presidente Aurelio De Laurentiis potrebbe costare caro agli azzurri. Il patron, infatti, intende rivolgersi al Collegio Arbitrale per trattenere addirittura il 50 per cento degli stipendi da riconoscere ai calciatori nella prossima mensilità. Le norme consentono al produttore di trattenere le cifre sino a che il Collegio Arbitrale non si pronuncerà. Nel frattempo De Laurentiis studia anche la possibilità di rivolgersi alla giustizia ordinaria per chiedere ai calciatori un risarcimento per i danni di immagine causati al club con la scelta di disattendere una disposizione presidenziale. Dopo la notte di Salisburgo, i calciatori si confrontarono con Ancelotti – il quale osservò il ritiro insieme agli altri componenti dello staff – per comunicargli la volontà di tornare a casa dopo la seduta mattutina di allenamento. Riprendere il ritiro dopo averlo interrotto la sera prima, non avrebbe avuto senso. In queste settimane, la squadra non ha avuto alcun contatto con De Laurentiis, che rientrerà dagli States il 25 novembre in occasione dell’assemblea di Lega sulle dimissioni di Miccichè.
A Castel Volturno sale la tensione
Al momento ai giocatori non è stato notificato ancora nulla. I calciatori brancolano nel buio in attesa di comunicazioni ufficiali. Gli unici contatti sono quelli con Edo De Laurentiis, figlio di Aurelio e vice presidente del club. Edo sta mantenendo la linea dura del padre. La tensione a Castel Volturno è palpabile. I giocatori temono di incappare in qualche altro errore, come è successo a Elmas. Il macedone ha interrotto il silenzio stampa, rilasciando un’intervista al quotidiano Vecer Press e per questo motivo è stato multato. I compagni stanno facendo molta attenzione per evitare scivoloni come quello di cui si è reso protagonista il macedone.