I panni sporchi si lavano in famiglia, si sa, è presto detto. Ma sembra giusto ribadire che la stagione sin qui a dir poco deludente del Napoli è segnata anche da una serie di episodi arbitrali abbastanza controversi.
L’incidenza degli errori arbitrali nella stagione del Napoli. Un dossier
5° giornata – Il Napoli gioca in casa contro il Cagliari (la gara terminerà con la vittoria dei sardi), al minuto 87 (le due squadre sono ancora sullo 0-0) Llorente viene evidentemente trattenuto in area cagliaritana: né l’arbitro Di Bello né il Var La Penna ravvisano alcunché. Sul contropiede che ne segue nasce il gol di Castro che sancisce la sconfitta degli azzurri, Koulibaly protesta e viene anche espulso. Il danno oltre la beffa.
7° giornata – All’Olimpico di Torino si presenta un Napoli abbastanza timoroso, che tira appena due volte nello specchio della porta difesa da Sirigu, ma ci sono seri dubbi sulla trattenuta di Armando Izzo ai danni di Faouzi Ghoulam, che il signor Doveri e il Var Banti decidono di non punire e non rivedere.
10° giornata – Un po’ la gara della svolta (negativa) di questo Napoli, in vantaggio e in completo controllo di un’Atalanta in bambola, fino al drammatico finale. Ci sono almeno tre episodi dubbi in area orobica: una tacchettata di Pasalic sulla testa di Callejon che sembra appena dentro l’area bergamasca e un mani atalantino nel recupero (sul contestato 2-2). Ma quello che fa scatenare l’ira partenopea è il placcaggio rugbistico in area di Kjaer su Llorente che porta al pari di Ilicic. Nessuno di questi episodi è stato punito da Giacomelli, tantomeno dal Var Banti.
12° giornata – Contro l’esordiente Thiago Motta, gli azzurri giocano una partita anemica, con le statistiche quasi tutte a favore del Grifone rossoblu. Pesa come un macigno però la decisione di Calvarese (e del silenzioso Var Chiffi) di non punire il braccio alto di Lerager in barriera da un piazzato di Mertens.
14° giornata – L’ultima, magra, figura della squadra di Ancelotti nel recentissimo passato. Contro il volitivo Bologna restano evidenti un fallo su Maksimovic giudicato non punibile dal signor Pasqua e dal Var Mariani dal quale scaturisce la rete di Sansone che decide la debacle interna partenopea. Per non dire di una vistosa trattenuta in area su Manolas neanche menzionata da alcune moviole nazionali.
Purtroppo queste decisioni non sono un’attenuante, ma un’altra (triste) realtà che, se gestita diversamente, avrebbe consentito al Napoli di indirizzare la stagione in maniera diversa (con 30 punti, il team azzurro sarebbe terzo). Forse.
Andrea Fiorentino