CANNAVARO GATTUSO ANCELOTTI NAPOLI – Fabio Cannavaro, fresco del titolo di campione di Cina, ha rilasciato una lunga intervista a Il Mattino, soffermandosi sul momento particolare del Napoli:
Ancelotti è ai titoli di coda, se lo aspettava?
“Mi colpisce la cosa, spero che tutto rientri perché il Napoli ha bisogno solo di tranquillità. Ma questa è la vita dell’allenatore. Carlo ha tanta esperienza ed è normale quando non si vedono i risultati che il primo a pagare sia sempre il tecnico”.
Visto da lontano cosa ha il Napoli adesso?
“È un momento delicato, purtroppo si sono create situazioni difficili, sembra una catena di errori senza fine a cui prima o poi qualcuno deve mettere la parola fine. Secondo me il primo deve essere il presidente a fare marcia indietro”.
Che idea ha del ritiro?
“Non aiuta mai una squadra che gioca ogni tre giorni. Come si fa ad accettare di stare lontano da casa anche quando non c’è una partita”.
Dunque se arrivasse Gattuso?
“Spero che Carlo riesca a superare questo momento. Ma non dipende solo da lui: serve una squadra unita, seria, concentrata su quello che c’è da fare, dove ogni chiacchiera deve essere cancellata. Si sprecano troppe energie a parlare delle cose negative”.
A quante rivolte ha preso parte da calciatore?
“Al Napoli, quando ero giovane. Eravamo pronti a fare guerra a Ferlaino. Fu bravo Lippi a rimetterci sulla retta via”.
E al suo amico Gattuso che dice?
“Conosco come lavora, lo apprezzo molto. Lo sentivo spesso anche lo scorso anno, al Milan ha fatto un lavoro straordinario e si vedeva la sua mano anche se poi lì non lo hanno apprezzato. È un uomo che si dà le colpe da solo, protegge a suo modo i calciatori e si frusta da solo anche prendendosi responsabilità non sue. A me è piaciuto come ha fatto giocare il Milan”.