Home » Ancelotti – Everton: da Meret a Pickford
News

Ancelotti – Everton: da Meret a Pickford

Ancelotti

ANCELOTTI EVERTON NAPOLI – Anche se non ci sono ancora conferme ufficiali, né dal club né dall’entourage del mister, Ancelotti sembrerebbe ad un passo dalla firma con l’Everton.

I Toffees non stanno rispecchiando sul campo il valore della loro rosa, stimata in oltre mezzo miliardo di euro. La seconda squadra di Liverpool, impantanata nella lotta per non retrocedere, con i suoi 18 punti in classifica è a soli tre punti dalla zona retrocessione. Può vantare, però, una società solida, ed uno stadio – il Goodison Park – tra i più belli, moderni e coinvolgenti al mondo.

Investimenti importanti sono stati fatti nella scorsa finestra di mercato, e, da qualche giorno, sembra siano serrati i contatti con Mino Raiola per portare Ibrahimovic a Liverpool, sponda Everton.

Ieri è stato eliminato dalla Carabao Cup, ai calci di rigore, dal Leicester di Vardy & Co., dopo aver completato una incredibile rimonta: infatti, al 70′, erano sullo 0-2, salvo poi segnare il 2-2 in pieno recupero.

Da dicembre la squadra è affidata al manager pro tempore Duncan Ferguson, ex allenatore in seconda, subentrato a Marco Silva. Sotto la gestione Ferguson, i Toffees hanno esordito con un roboante 3-1 ai danni del Chelsea. Ma, cosa ancor più degna di nota, lo scozzese ha iniziato a schierare i suoi con il 4-4-2. Modulo caro al tecnico di Reggiolo, al punto tale da farsi esonerare dal Napoli pur di non cambiarlo.

Andando a fare un parallelismo tra le rose di Napoli ed Everton, notiamo che c’è qualche punto in comune.

Gli inglesi schierano il primo portiere proprio della nazionale della Regina, Jordan Pickford. Il venticinquenne ha già una discreta esperienza, e, tra i pali, sa farsi apprezzare. Un po’ come al Napoli per Carletto, dove poteva schierare Meret, giovane e talentuoso italiano, la cui carriera in Nazionale è bloccata solo da un altro fenomeno: Donnarumma.

Il ventiseienne Michael Keane, 188 centimetri, nazionale inglese, guida la difesa: 18 presenze stagionali. In pratica, non ne salta una. Probabilmente, l’ex Manchester United, rappresenterà ciò che Koulibaly rappresenta al Napoli.

Lucas Dignè, terzino sinistro degli inglesi e della nazionale francese, è un altro perno fisso della squadra. In questa stagione vanta già 20 presenze, impreziosite da 3 assist e 2 reti. Per lui possiamo fare un parallelismo con il terzino opposto del Napoli, ovvero Giovanni Di Lorenzo. L’ex Empoli è stato voluto fortemente proprio da Ancelotti, ed è stato uno dei pochi a non rientrare quasi mai nello spietato turn-over del tecnico emiliano.

Allan, diga di centrocampo nel Napoli Ancelottiano – sebbene nascesse come mezz’ala – sarà sostituito da un altro arcigno centrocapista: Gylfi Sigurdsson. Nazionale islandese, grande forza fisica, 186 centimetri d’altezza, ha disputato già 18 gare ufficiali, quest’anno.

Ad Alex Iwobi – 19 presenze e 2 reti – e Theo Walcott – 14 presenze e 2 reti – il compito di interpretare il ruolo di esterni di centrocampo meglio di quanto abbiano fatto Insigne e Callejon.

In attacco, la certezza si chiama Richarlison. Il nazionale brasiliano è sceso in campo 21 volte quest’anno, ed ha messo il suo nome sul tabellino per ben 8 volte. Per Ancelotti potrebbe rappresentare quell’unica certezza, oltre a Di Lorenzo, che ha avuto a Napoli: Arkadiusz Milik.

La scommessa, invece, che al Napoli è stata Lozano – acquisto più caro della storia del club di De Laurentiis – risponderà al nome di Moise Kean. L’ex talentino della Juventus e dell’under 21 è riuscito a fare peggio del messicano: 15 presenze e zero reti. Piccola digressione: in Italia la stampa lo trattava come il nuovo messia del calcio. Chissà se, non fosse stato di proprietà della Juventus, sarebbe stato sponsorizzato così tanto…

Insomma, la formazione sembra disegnata per Carlo, anche se, probabilmente, non ci sarà spazio per suo figlio Davide come allenatore in seconda. Difficile non confermare Ferguson, il quale, da quando ha rilevato il comando della squadra, non ha mai assaporato la sconfitta. Anche l’eliminazione di ieri, ai quarti della Carabao, è arrivata ai rigori, dopo una partita conclusa in pareggio.

Luca Cerchione