SARRI NAPOLI JUVENTUS – Dopo l’avvincente vittoria in Coppa Italia contro la Lazio, il Napoli di Gennaro Gattuso torna al San Paolo per affrontare la Juventus di Maurizio Sarri. Una gara che si prospetta già emozionante non solo perché una sfida classica della Serie A ma soprattutto per il ritorno a Napoli di Sarri. Indimenticabile il suo operato da tecnico degli azzurri, così come il suo passaggio all’eterna rivale. Napoli si divide, c’è chi vorrà fischiarlo per aver tradito la maglia azzurra e chi, come Raffaele Auriemma, spera che il pubblico lo applauda:
Sarri me lo voglio ricordare così e mi piacerebbe se il pubblico di Napoli domani sera lo accogliesse allo stesso modo: con un applauso. Trovo stucchevole ed anche un po’ provinciale questa storia dei “traditori”, da Altafini, passando per Higuain e arrivando al maestro di Figline. Le cose bisogna leggerle nella maniera corretta, soprattutto nel caso dell’attuale allenatore della Juventus. Quando parlava di andare “a prendere il Palazzo”, si riferiva alla vittoria dello scudetto che al Napoli manca dal 1990, quello firmato da Maradona e che lui aveva salutato con la gioia del tifoso in esilio. Calciatori ed allenatori sono professionisti e bisogna rispettarli anche dopo, sempre che loro abbiano rispettato la tua maglia nel periodo in cui l’hanno indossata o allenata. Poi, se saranno stati poco coerenti con le cose che hanno detto, ma chi se ne frega? Non mi sembra che qualche critica lanciata alla Juventus nel mentre era tesserato del Napoli, possa pregiudicare tutto quanto di buono fatto da Sarri in precedenza. Mi sembra soprattutto un pretesto per attaccarlo, per punire nell’onore chi ha deciso di continuare la propria professione con la casacca del nemico. Tutto questo moralismo spicciolo mi porta a rivolgere una domanda ai feroci accusatori dei vari Altafini, Higuain e Sarri: ma voi, al posto loro, cosa avreste fatto?