SARRI TORINO – “Quel Sarri a Torino non avrebbe diritto di cittadinanza” queste sono le parole della Gazzetta in riferimento al tecnico bianconero e al suo ritorno a Napoli. La rosea ha dedicato un focus sull’allenatore che una volta era il ‘Comandante’, oggi è alla guida della Vecchia Signora. Domenica contro la Juve non sarà per gli azzurri una partita come le altre, non solo per il periodo particolare in casa partenopea ma anche per il ritorno di un grande ex.
Sarri ha ignorato la carica di ‘Comandate’
Ecco quanto scrive il quotidiano: “A Napoli si ricordano ancora le sue parole di fuoco al Palazzo, quel linguaggio che spesso ha creato imbarazzo e generato polemiche. Quegli attacchi al sistema, alla classe arbitrale, alla qualità dei terreni di gioco oppure alle scelte del calendario e agli orari delle partite stabilite dalla Lega.
Sarri ha avuto da ridire contro quasi tutto e tutti, facendosi paladino di un’intera città , al punto da meritarsi l’appellativo di «Comandante». Una carica che ha saputo ignorare nel momento in cui ha deciso di abbandonare Napoli, attratto dalla voglia di Premier League prima, poi dall’ambizione di allenare Ronaldo e di vincere la Champions. Quel Sarri a Torino non avrebbe diritto di cittadinanza.
Sarri così è diventato meno impetuoso, ha evitato le polemiche, ha ridotto le parolacce e solo in qualche frangente – una risposta qui, un atteggiamento lì e la sua indole è affiorata, come un vulcano che prima o poi deve, se non esplodere, almeno mostrare una nuvola di fumo”.
Serena Grande