Azzurro Sbiadito è la rubrica nella quale si raccontano le carriere di calciatori che nel Napoli non solo non hanno lasciato un segno positivo ma che, anzi, vengono ricordati soprattutto per prestazioni negative o incolori. Potenziali campioni che invece si sono rivelati degli acquisti infelici.
Se c’è una cosa che nella storia del Napoli ormai è ben chiara, riguarda il fatto che l’accoppiata tra gli azzurri e l’Argentina sembra ben funzionare. Questo salvo casi negativi comunque eclatanti e presenti. Il caso di Mario Santana – il calciatore, non il fuoriclasse della chitarra – pare emblematico di quanto sottolineato, sotto l’aspetto della negatività. Arrivato in un momento che pareva decisivo nella storia del Napoli, il giocatore carioca ha fatto da comparsa regalando pochissime gioie e molti dolori.
Azzurro Sbiadito, episodio 10 – Mario Santana
Fattosi notare in patria nel San Lorenzo, al pari di un altro ex Napoli come El Pocho Lavezzi, Santana assaggia il campionato italiano nel 2002, arrivando al Venezia a 21 anni. La prima stagione italiana sarà però traumatica: 4 presenze e retrocessione in Serie B con i veneti. Santana sembra però piacere molto al Presidente Maurizio Zamparini, che decide di vendere proprio il Venezia per acquistare il Palermo e portarlo con sé. Nonostante i tanti cambi di allenatore (3, in pieno stile zampariniano), nella stagione di Serie B Santana gioca 33 partite, siglando anche il suo primo gol nel Bel Paese.
Nella stagione successiva torna in Serie A, in prestito secco al Chievo, segnando anche la sua prima rete nella massima serie. Torna subito al Palermo a fine stagione ma si toglierà lo sfizio della prima convocazione con la Nazionale argentina (vestirà la maglia albiceleste per 7 occasioni tra il 2004 e il 2005, con un gol). Dopo più di 100 partite complessive con il club rosanero, nel 2006 si trasferisce alla Fiorentina, richiesto apertamente da Prandelli. Inizierà una bella storia d’amore proprio con il club viola: 5 stagioni, 137 presenze complessive e 18 reti siglate. Un giocatore dal rendimento sempre costante, che attira l’attenzione del Napoli.
La tragica (mezza) stagione azzurra
Santana viene prelevato dal Napoli nel 2011, dopo essersi svincolato dalla Fiorentina. Insieme a lui arriverà anche il compagno di squadra Marco Donadel. Le aspettative su Santana sono discretamente buone: nonostante tanti infortuni avuti in carriera, il giocatore ha sempre mostrato affidabilità e di fatto, nel modulo di Mazzarri, può giocare praticamente ovunque tra centrocampo e attacco. L’ex Palermo rappresenta dunque teoricamente una riserva che può allungare la rosa (viste le 3 competizioni in cui era impegnato il Napoli) oltre che insidiare i titolari.
La mezza stagione dell’argentino si rivelerà però soporifera, a tratti tragica. Santana giocherà soltanto 11 partite totali tra campionato e Champions League, senza segnare nemmeno un gol o dare un assist vincente. Di lui ci si ricorderà soprattutto per la disastrosa partita di Catania di fine ottobre. Santana, che gioca titolare come interno di centrocampo, viene espulso a fine primo tempo sul punteggio di 1-1, di fatto consegnando pallino del gioco e poi vittoria per 2-1 ai padroni di casa. Il Napoli ne ha già abbastanza e se ne libera praticamente subito.
Mario Santana viene mandato in prestito a gennaio al Cesena. Poi, nel 2012/2013, tutta la stagione a Torino. Dal 2013 viene ceduto a titolo definitivo e inizio un biennio in cui sembra aver smarrito completamente la via. Con Genoa e Olhanense mette insieme la miseria di 9 presenze in 2 anni, salvo poi trovare un briciolo di continuità a Frosinone. Per tre stagioni si trasferisce poi alla Pro Patria, mentre dal 2019 è tornato a vestire la maglia del Palermo post fallimento, in Serie D.
Santana rientrerà dunque nella lista dei giocatori argentini che non sono riusciti a far scattare la scintilla ai tifosi. Qualcuno ancora lo confonde con il noto chitarrista. E forse, a tratti, per i fan azzurri sarebbe stato meglio. Ay, corazón espinado, cómo duele, me duele mamá! Ay, cómo me duele el amor!
AZZURRO SBIADITO, EPISODIO 9: NICOLAS NAVARRO
Claudio Agave
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