CORONAVIRUS DPCM – Il nuovo decreto governativo firmato da Conte ha stabilito nuove misure restrittive. Proroga della deadline fino al 3 maggio e riapertura di alcune attività dal 14 aprile. Studi professionali, fabbriche, librerie e negozi di vestiti per bambini sono le categorie che possono ripartire dopo Pasqua, non senza regole da rispettare. Infatti, tutti gli esercizi commerciale dovranno rispettare alcuni accorgimenti necessari per contenere i rischi di contagi da Coronavirus.
Coronavirus, nuovo decreto: le 8 regole da seguire per i negozi che riapriranno
Per la precisione, le regole da rispettare sono 8. Di seguito l’elenco completo.
- Mantenimento del distanziamento interpersonale nel corso di tutte fasi dell’attività.
- Garanzia di pulizia e igiene ambientale. Questa dovrà essere effettuata con frequenza di almeno due volte giorno e in funzione dell’orario di apertura.
- Garanzia di adeguataaereazione naturale e ricambio d’aria
- Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento.
- Utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale.
- Uso deiguanti “usa e getta” nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande.
- Accessi regolamentati e scaglionati secondo le seguenti modalità:
- a) attraverso ampliamenti delle fasce orarie;
- b) per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori;
- c) per locali di dimensioni superiori a quelle di cui alla lettera b), l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.
- Informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata
CORONAVIRUS, NUOVO DPCM: RIAPERTURA DI ALCUNE ATTIVITA’ E NUOVA PROCEDURA PER CHI RITORNA IN ITALIA
Antonio Del Prete
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