IRATERIA GIORNALI TELEGRAM – Pirateria di carta stampa: questa è l’accusa che Telegram ha subito dalla Federazione Italiana Editori di Giornali, in un esposto presentato alla Agcom. La FIEG, dunque, chiede all’Agcom la sospensione del social network, indicato come maggiore canale di diffusione dei giornali.
Pirateria su Telegram: il comunicato con cui FIEG chiede ad Agcom di sospendere il social network
“La Federazione degli editori di giornali ha chiesto ad Agcom un provvedimento esemplare e urgente di sospensione di Telegram, sulla base di un’analisi dell’incremento della diffusione illecita di testate giornalistiche sulla piattaforma. Durante la pandemia, ha raggiunto livelli intollerabili per uno Stato di diritto.
La stima delle perdite subite dalle imprese editoriali è allarmante. In una ipotesi altamente conservativa, stimiamo 670mila euro al giorno, circa 250 milioni di euro all’anno. Un dato difronte al quale confido che l’Autorità di settore voglia intervenire con fermezza e tempestività. Al rischio del consolidamento di una pratica illecita, si aggiunge quello di veder distrutti il lavoro e gli investimenti delle migliaia di persone che mantengono in vita la filiera produttiva della stampa. Dagli editori ai giornalisti, dai poligrafici, ai distributori e agli edicolanti, tutti impegnati, tra molti sacrifici, a garantire la continuità di un bene primario, quale quello dell’informazione, che, mai come in questo momento, è chiamato ad assolvere la sua più alta funzione di diritto costituzionalmente garantito”.
Queste le parole del presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti. A lui si è unito con preoccupazione anche il sottosegretario per l’editoria, Andrea Martella.
Fenomeno Telegram
“Dieci i canali monitorati, dedicati esclusivamente alla distribuzione illecita di giornali. 580mila gli utenti complessivi (+ 46% di iscritti negli ultimi tre mesi) e un incremento dell’88% delle testate diffuse. L’analisi condotta dagli uffici della Fieg simula anche gli effetti di rimbalzo della copia pirata su piattaforme esterne a Telegram. Sia relativamente al traffico dati e ai possibili rischi di rallentamento della rete, sia sulla quantificazione del danno”.
Fonte: Calcioefinanza.
Luca Cerchione
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