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Coronavirus, arriva l’app per il tracciamento dei contagi: “Deve essere scaricata almeno dal 70% della popolazione”

Covid-19 coronavirus

CORONAVIRUS ARCURI – Il commissario straordinario all’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, parla in conferenza stampa nella sede della Protezione Civile: “Ci sono infiniti dibattiti su due questioni che interessano tutti: quando inizierà la fase 2 e come si farà”.

L’app per il tracciamento del Coronavirus, donata a titolo gratuito dalla Bending Spoons, è uno mezzi in dotazione per la Fase 2. L’installazione non sarà obbligatoria, ma volontaria: “La speranza è che lo faccia almeno il 70% degli italiani”, ha chiarito Arcuri. Per quanto riguarda i test sierologici verrà bandita una gara pubblica dando priorità alla qualità rispetto al costo: “Ci aspettiamo che le aziende ci chiedano un prezzo basso, fatemi dire simbolico”. La scelta del test da adottare verrà presa entro il 29 aprile.

Arcuri: “Fase 2? Dobbiamo farci trovare pronti”

“Non spetta al commissario entrare nel merito e trovare le risposte a queste domande, noi lavoriamo, non disegniamo scenari. Non spetta a noi stabilire quando si potranno avere i primi alleggerimenti delle misure che il governo ha giustamente messo in campo e quali saranno. Non abbiamo tempo per dibattiti. Ma abbiamo un altro dovere: farci trovare pronti in qualsiasi momento il governo decida che questa fase 2 debba avere inizio. E sono certo che lo saremo.

Sui dispositivi di protezione individuale e sulle apparecchiature oggi siamo in condizioni di soddisfare le esigenze che arrivano dal territorio e dalle regioni. Nell’ultima settimana abbiamo consegnato alle regioni 25,5 milioni di mascherine, una media di 3,6 milioni al giorno. Dai dati fornitici dalle Regioni, sappiamo che nei loro depositi ci sono 39,1 milioni di mascherine.

Tra l’11 giugno 1940 e il 1 maggio 1945 a Milano sono morti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale 2 mila civili, in 5 anni. In due mesi in Lombardia per il coronavirus sono morti 11.851 civili, 5 volte di più. È un numero clamoroso”.

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Antonio Del Prete

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