“L’emergenza economica non deve avere la precedenza sull’imperativo della salute pubblica. Rinunciamo a una ripresa del campionato che, in queste condizioni, sarebbe affrettata e pericolosa“. E’ l’appello lanciato da Sylvain Kastendeuch, co-presidente dell’Unione dei calciatori professionisti francesi (UNFP) dalle pagine di Le Monde. “Raccogliamo oggi le condizioni per una prossima stagione di successo ed esemplare nel calcio che amiamo così tanto – scrive il dirigente – Accettiamo l’idea di una forma di distruzione creativa causata da questa crisi. Per consentire ai nostri talenti di continuare a brillare, mi sembra più ragionevole, più giusto e più virtuoso fare, oggi, la scelta della ragione, in modo che domani possiamo fare di nuovo quella del cuore”. Kastendeuch teme che le condizioni di salute e sicurezza fisica per proteggere i giocatori non siano soddisfatte, mentre la Lega francese (LFP) spera di completare entro la fine di luglio la stagione 2019-2020 di Ligue 1 e Ligue 2, sospesa a causa del Covid-19. In gioco c’è la sopravvivenza economica dei club professionistici, privati di parte delle entrate derivanti dai diritti televisivi, attualmente sospesa dalle emittenti televisive beIN Sports e Canal+. Se il calcio dovesse riprendere la stagione questa estate in Francia, probabilmente a porte chiuse, solo quattro campionati sarebbero interessati: la L1 e la L2 gestite dalla LFP, così come la N1 (uomini di 3/a divisione) e la prima femminile, supervisionata dalla Federcalcio francese. Per tutti gli altri tornei è già stata ratificata la chiusura. Lo riferisce l’agenzia Ansa.
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