CORONAVIRUS SERIE A – Non vi è alcuna certezza che il calcio possa ripartire, le parole del Ministro Spadafora lasciano molti dubbi in questo senso. Per questo motivo la Serie A sta studiando un piano per la classifica, diritti tv e teglio degli stipendi qualora l’emergenza Coronavirus impedisse la ripresa. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.
Coronavirus, la Serie A sulla classifica
L’idea dei play off e play out resta quella più plausibile in termini di classifica. Tuttavia l’emergenza Covid potrebbe impedire quest’idea, allora in alternzativa si penserebbe a congelare la classifica. In questo caso lo scudetto non verrebbe assegnato e le prime sei accederebbero alle competizioni europee. Due proposte per le retrocessioni. La stagione 2021-21 si aprirebbe con 22 squadre con le prime due promosse dalla B, oppure in alternativa le ultime due della Serie A passerebbero in B.
I diritti tv
“Le condizioni cambierebbero in caso di definitivo stop alle competizioni: in questo caso sarebbero le società a non consegnare il prodotto stabilito dagli accordi sottoscritti. E allora sì stavolta, si aprirebbe una trattativa per rinegoziare termini e cifre. Una trattativa che già si preannuncia lunga e complessa. Lo sconto potrebbe coinvolgere la stagione 2021-2021, l’ultima compresa nel contratto triennale, ma tutto resta ovviamente ancora da stabilire”.
Serie A sul taglio degli stipendi
“Senza incassi per le società sarebbe impossibile pagare gli ingaggi dei calciatori e il taglio verrebbe quantificato in base alle perdite complessive, come molti club stanno già valutando con i propri tesserati al fine di raggiungere un accordo condiviso. Dato che sarebbe il governo a decidere per lo stop definitivo, le società avrebbero validi argomenti da opporre ai calciatori: sempre che non sia il governo stesso a riconoscere uno strumento legislativo che autorizzi le società a intervenire sulla decurtazione degli stipendi. Ma anche in questo caso si prevede una lunga e complessa negoziazione con la controparte. Lo scenario più probabile, se il governo non autorizzerà la ripresa, resta quello di un taglio sostanzioso. E i calciatori dovranno finire per assecondare le richieste”.
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Serena Grande
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