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Ed è rete: si gonfia la rete – La firma di Hamsik sulla quarta Coppa Italia

Hamsik

Ed è rete: si gonfia la rete è una rubrica ideata col proposito di descrivere i gol che hanno fatto la storia del Napoli. Un autentico viaggio attraverso le emozioni che hanno segnato gli attimi più importanti del club partenopeo. Un resoconto, o meglio, un racconto delle grandi prodezze che –  nel loro significato simbolico – hanno fatto sognare il golfo più bello del mondo.

“Più della provenienza conta il senso d’appartenenza. Non ha mai mostrato avidità, incoroniamo Hamsik figlio di questa città” – La dedica della Curva A a Marek Hamsik.

Il riconoscimento della parte più calorosa della tifoseria del Napoli è un monito per uno dei giocatori che – nella nuova era della società azzurra – più di tutti ha mostrato il senso di appartenenza e attaccamento alla città. Marek Hamsik, sin dagli albori della sua avventura al Napoli, ha inteso quanto il pubblico possa regalarti emozioni uniche che non ha mai smesso di percepire, nemmeno ora, lontano chilometri dal Vesuvio. La dimostrazione di questa tesi è indubbiamente il ricordo, pubblicato su Instagram, della clamorosa vittoria azzurra della quarta Coppa Italia ai danni della Juventus.

Pochi giorni fa, precisamente il 20 maggio, si è celebrato l’anniversario di questo trionfo e Marekiaro (come lo chiamano in città) ha pubblicato un video che mette in risalto uno dei suoi tanti tatuaggi in cui è riportata la data di quella magica notte con tanto di tricolore al seguito. Oltre che per le emozioni regalate ai tifosi, lo slovacco ha molto a cuore quella data poiché segna il primo passo significativo nel suo percorso al Napoli, culminato col raggiungimento del record come marcatore all time della storia partenopea.

Centrocampista col vizio del gol, Hamsik ha messo la firma in molte serate magiche degli azzurri. Tutti ricordano la clamorosa vittoria in casa della Juve nel 2009, condita da un doppietta magica che suggella il 2-3 finale. Tuttavia il gol del 2-0 rifilato a Storari che chiude la finale di Coppa Italia e consegna la Coppa al Napoli ha tutt’altro sapore. Seppur già vinto 3 volte, quel trofeo segna il primo trionfo dell’era De Laurentiis e riporta un sentimento di rinascita nel cuore dei tifosi partenopei.

Il tabellino di quella partita porta la firma di Cavani e, appunto, Hamsik, due dei tre tenori del Napoli (il Pocho Lavezzi chiude il trio) che hanno riportato in auge la società ed hanno permesso, da quel momento in poi, di acquisire la consapevolezza che la squadra non potesse essere più considerata una “piccola” del campionato italiano. L’inizio di una nuova vita che porta il Napoli a giocarsi traguardi importanti con i top club europei.

Marek Hamsik

Juve-Napoli: Cavani apre, Hamsik chiude

Il 20 maggio 2012 va in scena l’ultimo atto della Coppa Italia. Una finale tutta da gustare, all’Olimpico di Roma si sfidano due eterne rivali. Da una parte la Juventus di Antonio Conte, dall’altra il Napoli di Mazzarri. I bianconeri, trionfanti in campionato e ancora imbattuti, vogliono mantenere il trend. Gli azzurri, d’altro canto, vogliono essere i primi a battere la formazione di Conte concedendosi la gioia di farlo in un’occasione importante, privando la Vecchia Signora dell’ennesimo trofeo. Il forfait di Buffon è la prima buona notizia per Mazzarri che schiera lì davanti i suoi tre pupilli: Hamsik, Lavezzi, Cavani. Conte risponde con Borriello e Del Piero (alla sua ultima partita con la Juventus). Il grande ex Fabio Quagliarella – passato alla Juve durante la sessione di mercato estiva – parte dalla panchina.

Nel primo tempo le due formazioni non spingono sull’acceleratore, la fase di studio è la prerogativa della prima frazione che termina in parità. Pochi squilli e uno 0-0 senza troppe emozioni e sforzi. Fortunatamente nel secondo tempo la situazione cambia e le due squadre sono molto più intraprendenti, tentano maggiormente gli affondi e si affrontano senza paura. La svolta arriva al 63′, la partita si sblocca. Il Napoli passa in vantaggio con un rigore del solito Edinson Cavani. La partita diventa ancor più divertente. I giocatori con la casacca bianconera iniziano ad attaccare con più veemenza per difendere l’imbattibilità. Gli attacchi, però, sono sterili e non portano al gol.

Conte decide di cambiare qualcosa e richiama in panchina il capitano Alex Del Piero, la cui uscita dal campo è accompagnata dalla standing ovation dell’Olimpico che saluta per l’ultima volta uno dei più grandi campioni del calcio italiano. Entra Quagliarella (che verrà espulso al 90′), ma la sostanza non cambia. L’andamento della partita continua a viaggiare sui binari della squadra partenopea. Il Napoli però sa che bisogna chiudere la partita per non rischiare sorprese clamorose. Serve il lampo del campione, colui che nonostante la stanchezza riesce a trovare la forza per buttare per la seconda volta il pallone in rete e far esplodere di gioia i tifosi.

Ed ecco che entra in scena quel 17 con la cresta più famosa di Napoli. All’82’ da un affondo della Juventus, catapultata in avanti alla ricerca del pareggio, gli azzurri recuperano palla e impostano il contropiede. Tre passaggi per un ribaltamento di fronte perfetto: Inler serve Pandev che trova il corridoio giusto per imbucare Marek Hamsik che ignora Cavani liberissimo in area di rigore e supera Storari con un tocco di precisione chirurgica che si insacca nell’angolino opposto al portiere. Ed è rete, si gonfia la rete. E’ il 2-0, la partita è chiusa e il Napoli si trova a 7 minuti dal primo storico traguardo dell’era De Laurentiis. Esultanza liberatoria per Marekiaro che apre le braccia e si inginocchia al suolo per poi crollare dall’emozione e restare steso in terra.

Napoli esplode. Da casa, dai maxischermi, dallo stadio il sentimento è unico. Un intero golfo unito nella gioia della conquista di un trofeo che mancava da troppo in città. 7 minuti non bastano alla Juventus per pareggiare e il capitano Paolo Cannavaro può finalmente alzare la Coppa. In un solo colpo il Napoli conquista un traguardo importante e ricorda alla Juve quanto sia difficile il suo rapporto con le finali.

L’oro colato di Napoli e quell’addio amaro

“Per prima cosa mi devo scusare con voi tifosi azzurri: volevo, speravo, sognavo di salutarvi con un grande giro di campo abbracciato dal vostro applauso. “Napoli” ce l’ho tatuato sulla pelle: così come la prima vittoria in Coppa Italia dopo 25 anni. Impossibile dimenticare quella festa”. Con un post Instagram Hamsik si congeda dal Napoli.

In 12 stagioni l’unica nota negativa è arrivata proprio durante il suo addio. Dopo una vita al servizio dell’armata partenopea Hamsik ha sentito il bisogno di cambiare aria e provare nuove sfide. Assodato il suo trasferimento al Dailan Yifang, lo storico capitano del Napoli non è riuscito a dare l’addio che voleva e, soprattutto, meritava. Un giro di campo accompagnato dagli applausi del pubblico che lo ha da sempre sostenuto e amato incondizionatamente.

Il suo attaccamento alla maglia e la dedizione che metteva in ogni partita hanno contribuito a farlo entrare di diritto nell’Olimpo partenopeo. Nonostante abbia ricevuto milioni di lettere di saluti e dediche sui social, nulla può sostituire il calore di una delle platee più belle del mondo. La speranza dei tifosi, ad anni di distanza non è ancora svanita e continuano a sperare di poter riservare l’ultimo abbraccio all’oro colato di Napoli.

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Antonio Del Prete

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