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Serie C, duro comunicato alla FIGC del Gozzano appena retrocesso in D: “Avete ucciso una società virtuosa”

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“La Società è profondamente rammaricata per la decisione presa in data odierna dalla FIGC la quale, giustificandosi dietro gli ampi poteri ricevuti per far fronte alla crisi relativa al Covid-19, ha deciso di uccidere calcisticamente e aziendalmente una Società virtuosa come l’A.C.Gozzano andando contro persino alle indicazioni della UEFA che avevano previsto, qualora non fosse possibile terminare i campionati, la disputa di play-off e play-out per determinare le retrocessioni e promozioni nei campionati professionistici”. La compagine piemontese comincia in questi termini un comunicato diretto alla Federazione che ha confermato la chiusura della stagione regolare della Serie C e ha ratificato di conseguenza la promozione in Serie B di Monza, Vicenza e Reggina, che al momento della sospensione per la pandemia si trovavano al comando delle classifiche dei tre gironi e la retrocessione, in quanto ultime in graduatoria, di Rimini, Rieti e dello stesso Gozzano.

Serie C, duro comunicato alla FIGC del Gozzano appena retrocesso in D: “Avete ucciso una società virtuosa”

“Con tutto il rispetto che nutriamo verso le Istituzioni – continua la nota della società di Novara -, siamo curiosi di conoscere le motivazioni che hanno spinto il Direttivo ad adottare l’applicazione dell’art. 49 delle NOIF solo parzialmente (poiché non è stato applicato per le società che avevano più di 9 punti di distacco dalla diretta avversaria dei play out), con 11 partite ancora da disputare e, con un distacco tra il Gozzano e la salvezza diretta di soli 6 punti. In questi mesi abbiamo sentito più volte ripetere da parte del Presidente Gravina che il Calcio avrebbe dovuto vincere nei confronti di questo maledetto virus e, i campionati professionistici, sarebbero dovuti terminare. Contrariamente a tutto ciò non ci resta che costatare che oggi si è scritta una delle pagine più brutte del calcio italiano e a trionfare non è stato né lo sport, né il campo, ma soltanto il virus e le conseguenti scelte politiche. Detto ciò, non ci daremo mai per vinti e, tuteleremo i nostri diritti, in tutti le sedi opportune poiché non accetteremo mai una decisione di questo tipo”.

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