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Covid-19, l’intervista a Bassetti sulla gestione della malattia

Bassetti

Il professore Bassetti rilascia un’intervista ai microfoni del Corriere del Mezzogiorno sulla gestione della seconda ondata di Covid-19. Bassetti risponde a semplici domande, quelle che il cittadino medio, in preda al timore, quotidianamente si pone. Di seguito, si riporta un estratto dell’intervista.

Covid-19, l’intervista a Bassetti sulla gestione della malattia

Ma gli asintomatici sono contagiosi?

<<Certo, hanno gradi diversi di contagiosità però è evidente che devono restare isolati finché hanno il tampone positivo. C’è l’asintomatico che rimane sempre così ma c’è anche quello che diventa sintomatico dopo tre giorni e si trasforma in grande diffusore>>.

Come va sanificata una stanza in cui ha fatto la quarantena un malato Covid? Occorre l’intervento di una ditta specializzata?

<<Basta aprire le finestre e aerare ogni giorno per 25-30 minuti. E’ fondamentale. Le superfici vanno sanificate con soluzioni a base di cloro o alcol. Ma senza esagerare. I ghostbuster lasciamoli ai film>>.

Chi ha contratto il Covid può ammalarsi di nuovo?

<<Secondo alcuni studi recenti, chi si è ammalato di Covid sviluppa attraverso anticorpi neutralizzanti un’immunità che si mantiene per cinque mesi>>.

Scopro di avere 37,7 di febbre e la prima cosa che mi viene da fare è mettermi in macchina e andare al pronto soccorso. Giusto o sbagliato?

<<E’ un errore clamoroso, che non va fatto. A parte che 37,7 non è neanche considerata febbre, la febbre improtante è 38, la cosa migliore è starsene a casa. Se poi dopo 3-4 giorni comincio ad avere 38, la tosse e scende la saturazione, allora vado in ospedale. Lasciare posti letto a chi realmente ne ha bisogno>>.

Che Natale sarà?

<<Un buon Natale se le misure di questo Dpcm riusciranno a ridurre i contagi e frenare l’ospedalizzazione. Un lockdown a Natale non ce lo possiamo permettere>>.

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