A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Vincenzo Pisacane, agente di Insigne.
Insigne, l’agente: “Maglia numero 10 nel Napoli? No, l’ha indossata Dio. Critiche? Ha le spalle larghe, ci ride su” [ESCLUSIVA]
“Cambio agente lo ha reso più sereno? Non credo di avere alcun merito, i meriti vanno dati alla squadra, all’allenatore e alla famiglia. Mi farebbe estremamente piacere ma non credo di essere l’artefice di questo suo grande periodo. Credo sia un insieme di cose.
Ho sentito Lorenzo, era contento e felice. Quando si fa una prestazione del genere in Nazionale lo si è sempre. Poi è arrivata anche la qualificazione. Sta bene, lo si vede. Ovviamente siamo tutti felici. Scarico contro il Milan? Lui non è mai scarico, sempre sul pezzo. Stanotte è tornato e oggi andrà a fare allenamento, è un grande professionista e suda sempre la maglia e vorrà fare bene anche con la maglia del Napoli.
Crescita con Gattuso? Gli è stato dato il giusto peso, il mister l’ha sempre reputato importante. Questo gioverebbe a chiunque, dal piccolo giocatore al grande campione. Quando una persona si sente importante, mette tutto sé stesso in ciò che fa. Numero 10 nel Napoli potrebbe pesare? A Napoli è una divinità, quindi peserebbe a chiunque, non credo che sia giusto neanche darla ad altri perché è stata di Dio. In questo momento sono tutti comuni mortali, lasciamola dov’è.
Con Belotti o Immobile? Da napoletano faccio il tifo per Ciro ma sono tutti grandi campioni nella Nazionale italiana, Lorenzo si trova bene in campo con tutti. Ovviamente con Belotti ieri le cose sono andate alla grande ma pure con altri sarebbe andata allo stesso modo.
Contestazioni dei napoletani? La cosa bella di Lorenzo è che lui ride quando io m’incazzo. Questo è l’aspetto nel quale è più cresciuto. Le sue spalle sono belle larghe, le cavolate non gli fanno più nulla. Mi alterò più io. Io credo che non si sia mai incavolato per una critica meritata ma per la frequenza di quando non le meritava. Fu preso come capro espiatorio del famoso ammutinamento ma è fuori di ogni logica: quella fu una decisione di gruppo. Se c’è una cosa cattiva da dire, Lorenzo è il primo da colpire”.
Claudio Agave
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