Sono tanti ad aspettare la sosta, a dipingerla come un momento per riprendere fiato. Poi ci si accorge che non è così. La sosta è (talvolta) una maledizione sportiva. Interrompe e spezza il lavoro, costringe a fare i conti con la stanchezza di viaggi oltreoceano. E ad oggi, si va incontro anche a positività (al virus) non contemplate. Ma andiamo al campo. Dove, in fondo, le traiettorie sono simili, di due allenatori che stanno raccogliendo quanto di buono seminato nella stagione scorsa. Hanno ereditato squadre smarrite, hanno regalato entusiasmo e mentalità, chi in punta di piedi e compostezza, chi con fare vulcanico, tempra e generosità. Lavoro psicologico, squadre ora compatte e consapevoli. Quanto basta per puntare al tricolore? Chissà. Il valore del Napoli trova pane per i suoi denti. Toccava agli uomini di Gattuso dimostrare di avere denti più aguzzi, più fame, più voglia di credere e di crescere. Oggi non è la gara che decide il campionato, il percorso è ancora lungo, ma era un banco di prova per dimostrare di aver superato i propri limiti, troppi alti e bassi di concentrazione, eccessivo spreco nel tiro in porta, quasi fosse sempre allenamento e mai una partita determinante. Niente di nuovo sotto il cielo di Fuorigrotta. Una striscia imponente che ha consentito ai rossoneri di guardare tutti dall’alto, il primato in classifica è stata quasi una logica conseguenza di una squadra che ha finito col vento in poppa l’ultima stagione e ha cominciato questa con lo stesso ritmo. Marcia innescata, super Ibra e venti punti in classifica. Una gran prestazione dello svedese regala una vittoria importantissima ai rossoneri che superano il Sassuolo e riconquistano il primo posto in classifica e il ventesimo risultato utile di fila. La sfida del San Paolo è bella e frizzante. Ibra la sblocca al minuto 20 con un gran colpo di testa su un cioccolatino di Hernandez. Di Lorenzo colpisce una traversa dopo un’azione convulsa da corner. Nella ripresa è ancora lo svedesone milanista ad andare in gol di ginocchio su assist di Rebic. Gli azzurri rispondono con Mertens ma restano in dieci per il doppio giallo ad un ingenuo Bakayoko. La chiude lo scandinavo Hauge. Milan a quota 20, la squadra di Gattuso resta a 14.
Il Milan non perde la testa, il Napoli si smarrisce: totem Ibra, ingenuo Bakayoko LE PAGELLE
Diamo i voti ai protagonisti del match al San Paolo tra Napoli e Milan. MVP di giornata Zlatan Ibrahimovic, totem di questa banda di ragazzini terribili. Era da dieci anni che i rossoneri non si imponevano a Fuorigrotta. Aprì le danze Robinho, poi segnò lui, indovinate un po’? Ibra.
NAPOLI (4-2-3-1): Meret 6; Di Lorenzo 4.5, Manolas 5.5, Koulibaly 5.5, Mario Rui 5; Fabian Ruiz 4.5 (90′ Elmas sv), Bakayoko 5; Politano 5.5 (69′ Petagna 6), Lozano 6 (56′ Zielinski 6), Insigne 5.5; Mertens 6. All. Gattuso 5.5
MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma 6.5; Calabria 6, Kjaer 6.5, Romagnoli 5.5, T. Hernandez 6.5; Bennacer 6, Kessié 6.5; Saelemaekers 6.5 (73′ Castillejo 6), Calhanoglu 6 (87′ Krunic sv), Rebic 6.5 (73′ Hauge 7); Ibrahimovic 8 (79′ Colombo sv). All. Pioli (in panchina Bonera 7).
Arbitro: Valeri della sezione di Roma 4
Andrea Fiorentino
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