“La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato le linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte di sciatori amatoriali: è un documento che inviamo al Governo come contributo propositivo per non compromettere la stagione sciistica e per non creare un danno
irreversibile all’economia della montagna dei nostri territori”, lo ha annunciato il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti (Presidente Liguria) al termine della riunione odierna, “l’auspicio è che , come accaduto in precedenza, il Governo voglia condividere con le Regioni i necessari approfondimenti sul piano della collaborazione istituzionale nell’interesse dei cittadini, del tessuto socioeconomico del Paese, nel rispetto delle necessarie regole di prevenzione”.
Coronavirus, tiene banco il caso impianti sciistici: “Apertura a Natale o danno irreparabile”
“Credo sia molto importante che gli impianti sciistici aprano a Natale, perché sarebbe un segnale positivo per tutti. Altrimenti, con le stazioni chiuse, il danno sarebbe irreparabile”. Parlando all’ANSA Federica Brignone, detentrice della coppa del mondo di sci, prende posizione in maniera forte sul dibattito del giorno sul fronte misure anti- Covid. Un “contributo propositivo” al governo, “per non compromettere la stagione sciistica e per non creare un danno irreversibile all’economia della montagna dei nostri territori”. Lo dice il vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti dopo l’approvazione da parte dei presidenti delle linee guida sullo sci. L’auspicio, prosegue Toti, “è che , come accaduto in precedenza, il Governo voglia condividere con le Regioni i necessari approfondimenti sul piano della collaborazione istituzionale nell’interesse dei cittadini, del tessuto socioeconomico del Paese e nel rispetto delle necessarie regole di prevenzione”. “Tenere chiusi gli impianti sciistici vuol dire fare fallire l’economia della montagna”. Davide Caparini e Massimo Sertori, rispettivamente assessore al Bilancio e alla Montagna, definiscono lo stop “una scelta scriteriata, incomprensibile da parte di un Governo disorientato”. Ed è per questo che chiedono anzi pretendono” che venga cancellata. “Dato che gli addetti del turismo della montagna devono programmare la stagione – spiegano in una nota – pretendiamo che il Governo riveda questa incomprensibile decisione”.
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