Il Corriere del Mezzogiorno dedica spazio a Napoli, alla città in lacrime per la scomparsa di Diego Armando Maradona. Sono diversi giorni ormai che Napoli è chiamata a convivere con la straziante perdita. Il campione che ha riscattato la città, l’uomo che ha dato la mentalità vincente alle genti del sud, le sue genti. Nei quartieri spagnoli, luogo simbolo di Napoli, c’è una silenziosa, ininterrotta processione: tifosi, cittadini, napoletani che omaggiano il Pibe de Oro. Nel piazzale antistante la Curva B è lo stesso, omaggi di tutti i tipi per Maradona.
Napoli, CdM: la città diventa un grande altare per omaggiare Diego
“Dopo la morte del campione argentino il luogo è diventato un <<altare della Patria>>. una sorta di <<muro del pianto>>. I tifosi hanno subito acceso dei ceri, hanno esposto maglie, sciarpe, immagini, tutto per celebrare il loro eroe: colui che ha contrassegnato una parte della loro vita. Lo hanno fatto in modo naturale. Per istinto sono usciti di casa subito dopo la notizia della scomparsa per trovare conforto negli occhi degli altri. Per condividere il dolore. Come se avessero perso una persona cara, di famiglia. Ognuno ha un proprio ricordo di Diego. Anche la Roma ha omaggiato <<l’altare>> con la sciarpa giallorossa e la maglia di Totti. Se Insigne è andato a depositare un mazzo di fiori al San Paolo, Dries Mertens – che ha un rapporto simbiotico con la città – è voluto andare ai Quartieri Spagnoli. Il belga, Ciro ormai a Napoli, ha superato proprio l’argentino nella classifica dei marcatori di tutti i tempi. Quando Mario Filardi, scomparso nel 2010 a Zurigo, nel 1990 disegnò quel murale dopo il secondo scudetto, ora diventato storico, mai avrebbe potuto immaginare quello che sarebbe accaduto oggi”.
Emiliana Gervetti
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