“Muri sfondati, scale crollate, segni d’incendio. Non c’è nemmeno più un angolino da salvare. Non c’è nulla che somigli a un centro sportivo. Tutti i tombini sono stati rubati nel corso degli anni. Nel tempo hanno portato via ogni cosa, dagli infissi ai cavi elettrici: hanno sfondato le pareti per strappare le tubature, hanno divelto i soffitti per afferrare le centraline elettriche”. Queste le parole che Il Mattino utilizza per descrivere il centro Paradiso di Soccavo.
Il Mattino sul Centro Paradiso di Soccavo: “Non c’è nemmeno più un angolino da salvare”
Il nome nomen dell’ex centro tecnico del Napoli è evidente: un vero paradiso per chi quegli anni li ha vissuti, come compagno di squadra, come tifoso, come semplice spettatore. Gli anni 80 a Napoli sono stati magici per il campione che ha portato la squadra azzurra a livelli mai toccati in precedenza.
Oggi tutto questo è scomparso, il centro tecnico Paradiso di Soccavo è semplicemente uno scheletro inquinante, un luogo non luogo, in cui non vi è nulla, se non resti di quanto è sfuggito alla depredazione, al furto impunito. Il centro Paradiso non è più tale, è lasciato all’incuria, alla vegetazione che giustamente prende il sopravvento sulle costruzioni ormai distrutte che hanno conosciuto la gloria e l’onore.
Emiliana Gervetti
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