L’ex tecnico di Milan e Real Madrid: “Tra le seconde meglio il Napoli, ma anche l’Inter è in un momento solido. Piano B? Io avevo anche il C e il D. Su Gomez e Insigne…”
Serie A, Capello e la lotta scudetto: “Impressionato dall’Atalanta, ma non c’è una favorita. Su Conte…”
“Scudetto? Molto difficile parlare di una favorita, ma chi mi ha impressionato di più è sicuramente la squadra di Gasperini. Gioca partite da Champions come successo con la Juve, ma con una mentalità diversa rispetto alle altre”. Parola di Don Fabio, intervistato da Fabio Caressa e Ivan Zazzaroni su Radio Deejay. “L’Inter? È in un momento solido, ma è il Napoli la migliore seconda – ammette Capello -: dopo il ko di mercoledì sera può fare il ragionamento che feci io dopo una sconfitta a San Siro quando dissi ai miei giocatori che la mia Roma era da scudetto. Piano B quando allenavo (riferimento alla domanda posta da Capello al tecnico interista Conte nel post gara di Inter-Shakhtar, ndr)? Domanda da direttore di giornale… io avevo anche il C e il D, il piano B ce l’hanno tutti, ma è essenziale anche il lato B: senza quello non si va da nessuna parte”. Capello ha poi commentato la lite Gasperini-Gomez: “Bisogna capire prima se c’è stata una mancanza di rispetto. Dopo tanti anni, un allenatore deve lasciare una squadra perché, pur inventandosi nuove cose, diventa ripetitivo. Non si possono fare figli e figliastri, anzi i più bravi devono dare l’esempio agli altri; un tecnico non può accettare che i giocatori in campo facciano quello che vogliono”. Infine, Fabio Capello si è pronunciato sulla frase incriminata del capitano azzurro Insigne all’arbitro Massa durante Inter-Napoli che gli è costata l’espulsione: “Alcuni arbitri ai miei tempi avevano personalità e in certi momenti ti intimidivano, ma c’era rispetto. Dall’altra parte c’erano quelli con cui non avevi dialogo. Ma dico una cosa su quello che succede nel calcio italiano oggi: dopo ogni contrasto i giocatori urlano come se fossero stati feriti. Sui calcio d’angolo la gente si butta per terra per fermare il contropiede. Il coccodrillo? Elimina una possibilità al tiratore di fare gol. Io continuo a litigare con gli allenatori? Ho imparato da te (rivolto ironicamente al giornalista Caressa, ndr)…”
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