Nel corso della trasmissione in onda su Tele A “Si Gonfia La Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto l’avvocato Enrico Lubrano, legale che insieme all’avvocato Mattia Grassani ha seguito il ricorso del Napoli al Coni.
Juve-Napoli, avv. Lubrano: “Abbiamo posto due elementi centrali alla base del ricorso” (Esclusiva)
“È un grande giorno, una soddisfazione personale e professionale. Una buona notizia non solo per il Napoli ma anche per il calcio. C’erano tutte le ragioni per riconoscere la forza maggiore e ci siamo riusciti.
La configurazione del dolo da preordinazione era di corruzione, era una situazione molto grave. Non erano stati tenuti in considerazione due elementi molto importanti, che sono stati alla base del motivo di ricorso. Il primo era semplicissimo: il sabato 3 ottobre il Napoli riceve l’obbligo domiciliare per tutto il gruppo squadra.
Sono stati chiesti chiarimenti e viene risposto che da normativa statale (art.2 comma, Dpcm 4 marzo 2020) l’isolamento domiciliare comporta il rimanere nella dimora e divieto di spostamento o viaggi. Chiaramente già questo ha impedito la trasferta. Questo è accaduto sabato pomeriggio, per questo il Napoli ha rinunciato al volo e ai tamponi previsti alla vigilia della partita.
Non si era considerato un contenuto implicito ma evidente dei provvedimenti del sabato, che erano stati tenuti fatti non preclusivi alla trasferta. Ma come si fa a non tenere conto di un obbligo domiciliare per tutto il gruppo squadra?
Il secondo motivo è stato che nonostante fosse stato riconosciuto il carattere di forza maggiore anche del divieto nel trasferimento ‘in bolla’, la mancata disputa della gara sarebbe stata influenzata dal comportamento del giorno prima. Ma la condotta del giorno prima era dipesa dal provvedimento del sabato, mentre se il Napoli avesse ricevuto l’ok alle 13 della domenica la squadra avrebbe potuto organizzarsi per la trasferta. Dunque è stato riconosciuto dal Collegio di Garanzia questa situazione, che non era stata considerata nel precedente ricorso.
Perché si è arrivato al Coni? I motivi erano tre, il terzo contestava le motivazioni della Corte sportiva d’appello, il dolo di preordinazione. Abbiamo fatto vari ragionamenti su questo, tra cui sul movente. La Juve aveva appena cambiato l’allenatore e con il calendario così fitto nelle giornate successive sarebbe stato il momento perfetto per affrontare i bianconeri. Preordinare tutta una cosa di questo genere con tutte le conseguenze molto consistenti per non giocare la partita in un momento ideale era impensabile.
Il ricorso al Tar? Noi ovviamente eravamo concentrati su oggi, ma avevamo pensato anche a quello che sarebbe potuto accadere dopo. È chiaro che il paracadute l’avevamo quanto meno considerato. Dal Tar si poteva solo ricevere il risarcimento danni, ma se avesse riconosciuto i danni la giustizia sportiva si sarebbe dovuta adeguare al dictum del giudice amministrativo.
De Laurentiis? C’è stata grande soddisfazione per entrambi, io ho trovato un rapporto molto produttivo con il presidente che . Arrivare fino in fondo? Era un’idea, ma c’era da ragionarci”.
Serena Grande
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