L’ex difensore nerazzurro (con trascorsi anche a Napoli) Mauro Bellugi ha subìto l’amputazione delle gambe a causa delle complicazioni del virus che ha cambiato le vite di tutto il mondo. Il pensiero va, quasi d’obbligo, ad Alex Zanardi. “Se penso mai a lui? Ogni santo giorno che dio manda in terra. Però lui è un triplo supereroe, io sono solo un uomo con un po’ di palle che si ispirerà ad Alex. E sono sicuro che lui uscirà dall’ospedale guarito e rimesso a nuovo, e continuerà a mostrarci come si vive”.
Ex Napoli ed Inter, il dramma di Bellugi: l’ex difensore ha perso entrambe le gambe dopo complicazioni da Covid
Recentemente gli sono state appunto amputate entrambe le gambe: il 13 novembre la prima, il 20 la seconda. La doppia amputazione è stata decisa dai medici in seguito al peggioramento di altre patologie che Bellugi aveva prima di contrarre il COVID-19. La notizia della sua malattia e delle amputazioni è stata data ieri dallo stesso Bellugi in un’intervista al giornalista Luca Serafini. Bellugi, che giocò anche nel Napoli, vinse il campionato di Serie A con l’Inter nel 1971 e partecipò con la Nazionale ai Mondiali del 1974 e del 1978. Nell’Inter segnò una sola rete, in Coppa dei Campioni nel novembre 1971. Proprio riferendosi a quel gol, Bellugi ha detto a Serafini: «Hanno persino tagliato la gamba con la quale ho segnato contro il Borussia Monchengladbach». In compenso, Bellugi ha detto che prenderà «protesi come quelle di Pistorius, quindi potrò sorpassarti nei corridoi degli studi televisivi». Conclusa la carriera da calciatore, infatti, dopo una breve esperienza da allenatore Bellugi era diventato opinionista per varie emittenti televisive locali. Il professor Piero Volpi, responsabile dell’unità operativa ortopedica e di traumatologia dello sport dell’Humanitas e responsabile dell’area medica dell’Inter, ha parlato al Corriere della Sera della spiacevole vicenda che ha coinvolto l’ex difensore: “Sento spesso Mauro, gli sono accanto in questa sua battaglia e mi sono emozionato a sentirlo così fiducioso nel recupero: è il solito grintoso campione contro cui ho avuto l’onore di incrociare gli scarpini negli stadi. Purtroppo il Covid-19 al mio caro amico ha provocato delle trombosi agli arti così gravi da richiedere l’amputazione delle gambe però non mi sorprendono queste complicanze perché, da studi scientifici, abbiamo evidenza di come questo virus non colpisca solo l’apparato respiratorio ma possa portare delle complicanze circolatorie. Le protesi? Non ci sono ostacoli, neanche legati ai suoi 70 anni e può tornare a una vita normale. In questa richiesta, Mauro dimostra di essere un campione pure nella mentalità. Perdere le gambe per chi ha una storia del genere può portare contraccolpi psicologici ancora più forti che in altri pazienti. Invece, in questo caso, è stato Mauro a rincuorare i medici che lo dovevano operare, gli amici e la famiglia”. In bocca al lupo, Mauro.
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