“Ringrazio tutti per la solidarietà che mi è stata espressa: c’è tanta gente di buon cuore. Ma io vorrei solo un lavoro stabile, pagare le tasse come ho sempre fatto e vivere tranquillamente”. Così Gianni Lanciano, 50 anni, il rider che l’altro ieri, in Calata Capodichino a Napoli, è stato avvicinato, malmenato e derubato da sei giovani che gli hanno portato via lo scooter con il quale stava facendo le consegne di cibo d’asporto.
Rider derubato a Napoli, Gianni Lanciano: “Ringrazio di cuore per la solidarietà nei miei confronti. Mi spiace per quei ragazzini”
“Mi sono commosso, io ringrazio tutti coloro che mi sono vicini. Io non vorrei approfittare della bontà dei cittadini napoletani”, aggiunge Gianni, parlando della gara di solidarietà che è stata avviata sui social (ai quali si aggiunge l’intervento del laziale Mohamed Fares) per offrirgli un veicolo con il quale riprendere a fare le commesse. “Fino al 2015 ho fatto il macellaio in un grande supermercato, poi ci sono stati degli esuberi e da allora faccio qualcosa per portare avanti la famiglia”. Su quella notte. “Sono arrabbiato ma mi dispiace per quei ragazzi che hanno messo a segno la rapina. Sono dei ragazzini… Quando mi hanno intimato di consegnare il motorino, ho provato a resistere urlando, ma non ho avuto paura perché ho solo provato a difendere qualcosa di mio, utile alla mia famiglia”. Dopo aver aver visto il video della rapina diffusa, Lanciano ha riflettuto a lungo: “Quanta crudeltà. Sono ragazzini ma non dovrebbero agire così”. Alcune persone sono state fermate e condotte perché sospettate di essere gli autori della rapina ai danni del rider, avvenuta l’altra sera in calata Capodichino a Napoli. Ci sarebbero anche dei minori. Gli agenti della questura hanno anche recuperato il motorino di Gianni, che ha risposto a quanti gli hanno teso una mano nelle ultime ore con grande dignità e comprensione anche verso i suoi carnefici.
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