“Entrai in campo a un quarto d’ora dalla fine, accolto dai fischi dei tanti napoletani che erano allo stadio, e quando mancavano due minuti al 90′ segnai la rete della vittoria della Juve, 2-1, e diventai core ‘ngrato“. Josè Altafini, all’Ansa, ricorda così quella domenica di 46 anni fa, era il 6 aprile del 1975, quando il suo gol dell’ex, in maglia bianconera, spezzò il sogno tricolore del Napoli all’olandese allenato da Vinicio e lo scudetto finì ancora nella mani della Vecchia Signora.
Juventus-Napoli, Altafini: “Tutto diverso, rispetto a quando giocavo io. Gattuso mi piace, Mertens speciale…”
Juventus-Napoli per Altafini non potrà mai essere una partita qualsiasi, lui che al suo primo campionato in bianconero, 1972-’73, segnò tre gol in più di Pietro Anastasi al quale faceva da riserva, con un contratto ‘a gettone’, poi riconfermato, e un pezzo di cuore lasciato proprio sul Golfo che non puoi non amare . Ma il tempo scorre e il 7 aprile, 46 anni e un giorno dopo, è tempo di altro Juventus-Napoli: come si fa a non ricordare? “Infatti è così – dice Altafini -, ci penso, ma questa partita non è come quella di 46 anni fa, perché noi quel giorno ci giocavamo lo scudetto. La sfida di mercoledì, il recupero del match non giocato a inizio stagione, mette invece in palio solo un posto in Champions. Penso che la Juve, dopo nove scudetti di fila, abbia perso la ‘fame’ che aveva, in fondo è anche normale, e poi, anche se ha un asso come de Ligt, la sua difesa non è più la stessa. Contro questo Napoli dovranno stare attenti”. Ma cos’ha il reparto arretrato della Juve che non convince Altafini? “Per me Bonucci e Chiellini non sono più come una volta – risponde Altafini -, quando erano veramente un punto di forza della squadra”. “E anche Cristiano Ronaldo, anche se segna ancora tanto a me non sembra più lo stesso, quando era un genio del calcio”. Quindi il duello di mercoledì lo può vincere l’altro campione del mondo 2006, Rino Gattuso? “Lui mi piace, come allenatore è uno serio – dice Altafini -. E ho notato che tanti giocatori del Napoli lottano per lui, e questo è bello. E poi nel Napoli c’è Dries Mertens, un calciatore speciale”.
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