Il calciatore del Valencia Diakhaby, vittima di un episodio di razzismo per quanto concerne la partita contro il Cadice, ha pubblicato un video – riportato da Mundo Deportivo – nel quale spiega la sua versione dei fatti.
Diakhaby e Cala, le due versioni dei fatti dopo l’episodio di razzismo
Ecco le parole del calciatore: “Ho deciso di parlare di quanto è avventuo domenica a Cadice, ora sono più tranquillo. Un giocatore mi ha detto ‘negro di merda’, questo è intollerabile, avete visto la mia reazione. Non si può passare sopra questa cosa nella vita normale come nel calcio. Io e miei compagni abbiamo deciso di andare via, era la decisione giusta. Un giocatore del Cadice è venuto a chiederci di tornare in campo qualora Cala si fosse scusato. Ma noi abbiamo fatto capire immediatamente che le cose non sarebbero andate così. Mi auguro che la Liga prenda provvedimenti e contribuisca a chiarire quanto avveuto”. Di seguito anche il video di Diakhaby
❗ @Diakhaby_5, jugador del @valenciacf, rompe su silencio
💬 “Me llamó ‘negro de mierda’, es intolerable”
💬 “Uno del Cádiz nos propuso volver al campo si Cala pedía perdón”
⚠️ “Espero que @LaLiga de soluciones para aclararlo todo”✋🏿 #SayNoToRacism pic.twitter.com/yt69W81Zls
— Mundo Deportivo (@mundodeportivo) April 6, 2021
D’altro canto, anche il giocatore del Cadice Cala ha parlato in conferenza stampa per smentire le accuse rivoltegli: “Dovremmo essere in Occidente, non so perché non si considera più la presunzione d’innocenza. Sto ricevendo un linciaggio pubblico che nessuno dovrebbe ricevere. Quello che si è formato attorno a questa storia è stato un circo mediatico. Ho giocato e vissuto con sudamericani, cinesi, sono stato in Guinea. Sono sotto shock, tutto questo è assurdo. C’è un calcio senza pubblico, con microfoni e 20-25 telecamere e nessuno ha sentito nulla. Diakhaby? Non so se ha inventato tutto oppure ha solo frainteso”.
Claudio Agave
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