“Siamo nella stessa condizione in cui è il Paese di fronte al Pnrr, cioè delle grandi opportunità che dobbiamo saper cogliere, dopo una crisi che ci ha messo di fronte alle nostre difficoltà strutturali e dovendo trovare delle condizioni per poter creare i presupposti di un nuovo sviluppo. Che questa esperienza ci sia da esempio per non ripetere gli errori del passato”. Così il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi, nel corso del web talk “L’industria del calcio nel post Covid”, organizzato da Formiche.net. Lo riporta l’Ansa.
Stadi, Abodi: “Lavoriamo con sei club di Serie A per nuovi impianti”
“Stiamo lavorando con sei club di Serie A per nuovi stadi, progetti che nascono con il presupposto di aver elaborato un modello che è stato messo a patrimonio del sistema. Bologna e Cagliari sono in fase molto avanzata, Genova sta riprendendo il progetto di riqualificazione di Marassi, Verona presto avrà un’accelerazione sul nuovo stadio. Se Parma, La Spezia, Empoli, adottano questo modello, non è solo un tema di 2-3 miliardi di risorse che si mobilitano, ma è un sistema che cresce nel suo complesso. Questo, lasciando da parte Roma e Milano con la loro importanza”. Abodi sottolinea che “un giorno in uno stadio inefficiente, costa molto di più del pro-rata della quota di finanziamento. Il patrimonio sportivo immobiliare rappresenta per un club la possibilità di crescere e competere. La banca è attrezzata non solo per poter fare la banca, ma anticipando il suo ruolo – ha spiegato -. L’Ics deve entrare nei progetti quando vengono concepiti e poi dare consigli. Questo sta portando dei frutti straordinari che è nel numero dei progetti che stiamo seguendo”. E conclude: “Stiamo lavorando con il Governo per cercare di sbloccare fondi destinati al Fondo contributi in conto interessi che lo Stato ha affidato all’Istituto per il Credito Sportivo per rendere meno costoso il denaro”.
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