SPALLETTI NUOVO ALLENATORE NAPOLI – Luciano Spalletti è il nuovo allenatore del Napoli. Questa mattina è arrivata l’ufficialità attraverso il consueto tweet di Aurelio De Laurentiis. “Benvenuto Luciano, insieme faremo un grande lavoro” ha scritto il patron sui social, specificando che il contratto avrà validità dal 1 luglio, cioè quando il tecnico si libererà dal vincolo con l’Inter. L’allenatore avrebbe firmato un accordo per due anni da 3 milioni l’anno.
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Spalletti nuovo allenatore del Napoli, la carriera
Luciano Spalletti, nuovo allenatore del Napoli, non ha bisogno di presentazioni. La sua carriera, la filosofia di gioco, il carisma e l’inventiva parlano da sé. È uno dei tecnici più apprezzati e stimati in Serie A, ma non solo. Ha allenato otto squadre da professionista, raggiungendo sempre risultati ottimali e talvolta sorprendenti. Come ad esempio nella stagione 2004-05, quando riuscì a portare l’Udinese alla prima qualificazione storica in Champions League. Prima di quella stagione in Friuli era stato ad Empoli (che aveva portato in A e ottenuto la salvezza con una giornata d’anticipo) a Venezia e dopo una breve parentesi a Udine nel 2001 andò ad Ancona. La consacrazione, forse, arriva nel primo anno alla Roma. Nelle prime tre stagioni conclude il campionato al secondo posto, vincendo nel frattempo due Coppe Italia e una Supercoppa. Meno bene il quarto anno dove arriva sesto, invece nel settembre 2009 dopo aver portato la squadra ai preliminari di Europa League si dimette.
La nuova avventura allo Zenit San Pietroburgo gli regala subito grandi soddisfazioni. Nel biennio vince due campionati e una Supercoppa russa. L’anno successivo arriva solo secondo e nel marzo 2013 viene esonerato. Dopo ritorna alla Roma, un periodo dove non si parla d’altro dei dissapori e battibecchi con il capitano Francesco Totti, con il quale nella prima esperienza aveva stretto un legame fortissimo. Tuttavia la squadra va bene e a fine campionato la Roma è sempre in Champions League. Ai saluti Spalletti va ad allenare a Milano, dove porta l’Inter per due anni conseguivi nella maggiore competizione europea qualificandosi quarta.
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Modulo e principi di gioco
Luciano Spalletti si contraddistingue per la sua intuizione e intelligenza. Dopo una ricerca, ha centrato il modulo che più soddisfa la sua visione di gioco. Il 4-2-3-1 gli permette di essere molto offensivo, tenere la palla, giocare di sovrapposizione e sfruttare la velocità dei terzini. Gli piace costruire dal basso e accompagnare l’azione verso un centravanti di riferimento. In fase di non possesso preferisce le due linee da quattro con il 4-4-1-1, dove i due esterni d’attacco tornano indietro per coprire in difesa.
Curiosità
Luciano Spalletti è il terzo allenatore del Napoli che proviene dalla regione Toscana. Una scelta che può considerarsi di buon auspicio visto che i tifosi azzurri sono ancora molto legati a Walter Mazzarri e Maurizio Sarri (quest’ultimo al di là della sua esperienza juventina).
L’allenatore ha sei maglie del Napoli nella sua personalissima collezione: sono di Montevino, Hamsik, Cavani, Higuain, Koulibaly e Insigne.
Nel 2007 raccontò che affrontò Maradona in uno Napoli-Spezia, Coppa Italia, a Livorno. “Siamo passati in vantaggio e lui ha iniziato a fare cose impossibili” ha raccontato il tecnico su quella partita finita poi 3-1 per gli azzurri. “Gli abbiamo strappato la maglia e se l’è cambiata, ma non ce l’ha voluta dare quella di prima anche se gliela abbiamo chiesta tutti” ha raccontato in passato con ammirazione.
Le frasi celebri
Sono tantissime la frasi celebri pronunciate da Luciano Spalletti, considerato un allenatore un po’ filosofo. La più famosa? Facile. “Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli”. Ma ce ne sono altre due degne di nota, efficaci nello spiegare chi è il nuovo allenatore del Napoli: “Dipendiamo da noi stessi, bisogna andare a dar forza al nostro modo di pensare. Non ci dobbiamo fidare di quello che ci dicono, ma di quello che riusciamo a fare”. E ancora celebre è la frase sui leader: “Il vero leader sta bene in gruppo. Non fa nulla di diverso dagli altri, ma quando c’è una situazione decisiva esce fuori e dice: ‘Questa la risolvo io’ “.
Serena Grande
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