Sono giorni decisivi, anche perché il 25 giugno scadono i termini (3 giorni prima dalla scadenza della procedura di iscrizione al campionato di Serie A) per Claudio Lotito per vendere la Salernitana (o la Lazio), pena la non ammissione al campionato. Il futuro è (ancora) un rebus: i tempi tecnici per chiudere in 9 giorni una trattativa da 55 milioni di euro non ci sono, e così la via del trust (inizialmente accantonata dalla Figc) appare quella più percorribile…
Salernitana, tiene banco la grana societaria: cessione o trust? Il futuro è in bilico
A 9 giorni alla deadline ci saranno una serie di appuntamenti decisivi per il futuro del club granata, appena promosso in serie A. Claudio Lotito deve cedere. Questo a causa della Norma 16 delle NOIF, che impedisce a un proprietario di avere due squadre nella stessa categoria. Il club non può essere ceduto a parenti entro il quarto grado, quindi Lotito dovrà trovare un acquirente in breve tempo. L’altra soluzione, prospettata e analizzata in FIGC, è quella della istituzione di un trust. Un trust sostanzialmente permette di separare giuridicamente ed economicamente un proprietario da un suo bene, rendendolo indipendente e affidandolo a un incaricato che debba gestirlo seguendo le indicazioni del proprietario originale. In questo modo Lotito potrebbe conservare la proprietà della Salernitana, che potrebbe iscriversi in Serie A e darebbe tempo al patron di organizzare una cessione con maggiore calma. Ad aggiungere difficoltà inoltre c’è la richiesta di Lotito, di circa 55 milioni (e più), per la cessione. Muovere cifre del genere in appena un mese risulta molto difficile, motivo per cui al momento il trust sembra la soluzione più appropriata. La soluzione del dilemma arriverà a breve, entro il 25 giugno: è la data ultima di iscrizione alla Serie A.
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