Orgoglio doriano. Roberto D’Aversa non nasconde la felicità alla sua “prima” da allenatore blucerchiato. Ha fatto la giusta gavetta per meritarsi “la panchina che fu di Boskov”, il suo è un ritorno al futuro. Per riuscire nell’impresa l’ex mister parmense si affida al totem, il capitano Fabio Quagliarella.
Sampdoria, D’Aversa: “La mia Samp sarà un mix di giovani ed esperti. E tutto parte da Quagliarella”
“D’Aversa si presenta da solo”, ha spiegato orgoglioso il presidente ligure Massimo Ferrero. Lui, Roberto D’Aversa, fa tutti i ringraziamenti e non nasconde l’emozione nell’intraprendere questa nuova avventura sotto la Lanterna. “Ci tengo a salutare Claudio Ranieri con stima ed affetto. Personalmente in passato (stagione 2000-01, n.d.r.) ho avuto l’onore di vestire questa maglia, ed è ancora forte il ricordo d quei sei mesi genovesi. Mi auguro di rivivere quelle stesse sensazioni in futuro”. L’analogia più curiosa riguarda la data di fondazione del club di Corte Lambruschini (12 agosto: quest’anno saranno 75 anni di vita), che è poi la data di nascita dell’allenatore sampdoriano: “Sono molto orgoglioso di essere sulla panchina che fu di mister Boskov (l’allenatore della Sampd’oro del ’91, ndr). In questi anni il lavoro fatto dallo scouting e dalla proprietà è stato molto importante. Penso per il futuro a un mix di giovani ed esperti”. Naturalmente, dopo queste affermazioni, il riferimento al capitano Quagliarella non è casuale: “Mi auguro e penso che possa essere importante e fondamentale anche nella prossima stagione. Il sistema di gioco è determinato dai giocatori che hai a disposizione”. In tal senso, possibile che D’Aversa possa variare il teorico 4-3-3 iniziale con “un 4-3-2-1. Poi starà a me essere bravo per risparmiare a Fabio lavoro in fase difensiva, come già facevo a Parma con Gervinho”. Un club prestigioso per un allenatore ambizioso. Roberto D’Aversa (ri)parte dalla Liguria.
Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com