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Lazio, Sarri si presenta: “Qui posso fare il mio calcio. Luis Alberto un problema, gli parlerò.” Tare: “Benvenuto Maurizio, in bocca al lupo a Inzaghi con l’Inter”

Sarri

Eccolo, col suo fare sornione. Occhialuto, in giacca e cravatta scura e con la proverbiale creatività oratoria, si presenta alla stampa capitolina l’ex tecnico del Napoli dopo l’anno sabbatico trascorso, servito a somatizzare le scorie della sua esperienza a Torino, sponda bianconera. Il ds Igli Tare introduce il nuovo allenatore: “Siamo molto contenti e felici di presentare mister Sarri. In primis, vogliamo ringraziare però Simone Inzaghi e il suo staff per il lavoro svolto in questi cinque anni, gli facciamo gli auguri per l’avventura all’Inter. Abbiamo scelto Sarri per compiere un salto di qualità, è un allenatore di esperienza che propone un calcio molto offensivo. Il suo gioco rispecchia l’idea della Lazio”.

Lazio, Sarri si presenta: “Qui posso fare il mio calcio. Luis Alberto un problema, gli parlerò.” Tare: “Benvenuto Maurizio, in bocca al lupo a Inzaghi con l’Inter”

Il microfono passa poi al protagonista di giornata, che aveva avuto modo di concedersi qualche giorno fa – dopo un anno di silenzio – a Sportitalia. La conferenza stampa di Formello parte proprio dal derby con lo Special One Mourinho, nuovo tecnico dei cugini giallorossi: “Tra noi non c’è un dualismo, lui ha vinto molto più di me (sorride Sarri, ndr). Rispetto a José, non faccio citazioni, vorrei vedere un grande spirito nei miei ragazzi e un calcio rivolto al dominio della partita. Ci sono tutti i presupposti per fare bene, per questo sono qui. Ho intravisto nella Lazio la possibilità di tirar fuori le mie caratteristiche migliori. E poi, anche se ci manca ancora qualcosa, penso che con questo gruppo si possa giocare il calcio che piace a me”. Dopo un preambolo quasi retorico, Sarri ha poi indicato la via del nuovo ciclo laziale: “È difficile prevedere come un gruppo possa rispondere alle mie richieste, vedremo come limitare le difficoltà che inevitabilmente arriveranno. Insieme a Tare abbiamo individuato i profili di cui necessitiamo. Non ci siamo soffermati sui nomi, ma sui ruoli e sulle caratteristiche. Nel calcio attuale è difficile partire per il ritiro con tutto il gruppo al completo, speriamo di completare i trasferimenti al più presto ma dobbiamo essere pronti ad ogni soluzione. Partiremo con il 4-3-3, ma potrebbero esserci dei cambiamenti in corso d’opera – ammette l’ex mister di Napoli e Juve -. Il primo anno sarà di costruzione, ma questo non deve precluderci nulla. Non ci daremo per vinti. Nella stagione 2019/20 la Lazio è stata una grande avversaria della Juventus per la vittoria dello Scudetto. Anche quest’anno, però, i biancocelesti hanno ottenuto pochi punti alla fine del campionato. Sta nascendo un nuovo ciclo, voglio esprimere un calcio diverso e restare competitivi. Vogliamo diventare fortemente ambiziosi. Intanto dico che sono felice dell’entusiasmo dei tifosi laziali per il mio arrivo, spero che possano tornare presto allo stadio”. Mercato, per un Felipe Anderson che torna, un Luis Alberto che va? Felipe Anderson fece dei mesi alla Lazio da calciatore stratosferico, sembrava destinato ad una grandissima squadra come Barcellona o Bayern Monaco. Il suo problema è la continuità, vogliamo creargli intorno tutti i presupposti per farlo rendere sempre al massimo. E’ compito suo, in parte anche nostro, metterlo nelle condizioni di avere una serenità tale che possa garantire maggiore continuità in campo che gli ha condizionato la carriera viste le potenzialità che ha. Luis Alberto invece non ha risposto alla convocazione. E’ un problema da un punto di vista gestionale per la Società. Dal punto di vista morale, sto aspettando che arrivi per parlarci e dovrà convincere me e i compagni di squadra di quello che ha fatto. Se ci convince, il problema si risolve all’istante. Altrimenti dovrà chiederci scusa. Luis Alberto è un calciatore che deve esprimere le sue qualità negli ultimi metri di campo, lo vedo più in quelle zone piuttosto che come mediano”.

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