Il portierone azzurro racconta alla Gazzetta dello Sport anche questo retroscena di mercato: un anno fa è stato vicino all’Atalanta: “Vero. Sarebbe stata una bella esperienza in un ambiente sano, di quelli che piacciono a me, con un allenatore che mi fa impazzire, nella sua folle genialità. Un altro visionario che vede cose che gli altri non vedono, in un ambiente bellissimo che in questi anni ha costruito qualcosa da imitare. Però era appena arrivato Pirlo… Ci siamo ritrovati tutti insieme a discuterne. Andrea mi ha detto: Pensavo di poter contare su di te. Mi è mancato il cinismo per pensare alle cose mie. Ma alla fine va bene così. Nella vita, specie alla mia età, è giusto essere persone corrette e affidabili. Nel momento in cui ho deciso di restare ho rassicurato tutti con un tranquilli che Gigione ce l’avrete per tutto l’anno al massimo livello. Così è stato”.
Parma, Buffon: “Sogno il mondiale e il mio club in A. Spalletti a Napoli farà bene, ho il rimpianto Atalanta…”
Ama le sfide, Gigi. E quella di Parma lo è a tutti gli effetti. La retrocessione da queste parti brucia ancora, Superman è l’uomo adatto per risollevare il morale e anche le ambizioni del club crociato, che riparte dalle sue manone e dalla sua infinita esperienza per il salto di categoria. Una serie A che non lo rivedrà protagonista, ma che sogna di ritrovare presto. Buffon intanto fa un ragguaglio di quello che sarà il prossimo campionato: “Mi aspetto un campionato equilibrato. Mi intrigano tanti progetti nuovi: Lazio-Sarri, Roma-Mourinho, Napoli-Spalletti. Occhio perché i mister toscani a Napoli non sbagliano mai. Mi mancherà molto Conte”. Su Pirlo: “Io credo che Andrea, dopo le normali e preventivabili difficoltà dei primi 3-4 mesi, abbia poi preso piena coscienza nel suo ruolo e anche una certa dimestichezza con i giocatori. Gli ultimi 4-5 mesi di Andrea sono stati quelli di un allenatore al 100%. E poi, diciamolo, qualsiasi altra società starebbe ancora festeggiando una stagione positiva come la nostra: è apparsa deludente solo perché avevamo alle spalle 9 scudetti e due finali Champions. Ma è una colpa?”. Sulla sua scelta di tornare a Parma e le sue ambizioni: “Come sono giunto a questa decisione? Credo dall’ultimo Juve-Parma. Dopo la partita di Torino, mi sono fermato a chiacchierare qualche minuto con il presidente Krause e mi ha chiesto: Verresti a giocare al Parma? In genere, per una forma di discrezione, uno non osa chiedere una cosa simile. E invece a lui è partita la domanda… Mi è piaciuta la cosa, perché ho intuito una visione. E poi era un americano. Nell’immaginario comune, l’America è sogno. Quello cercavo: qualcuno che mi facesse sognare attraverso una visione”Mancini ha fatto una cosa straordinaria. Possiamo solo fargli lodi e complimenti. E io, a 43 anni, anche per rispetto del lavoro del c.t., non sarò mai quello che si candida: “Oh, ci sono anch’io…”. Mai. Ma il Mondiale mi serve per sognare. Altrimenti per cosa gioco a fare? Per riportare il Parma in A, certo. E dopo? Quasi sicuramente Mancini non mi chiamerà , giustamente, ha i suoi uomini, il suo gruppo. Ma io ho bisogno di sapere che ci sarà un Mondiale in Qatar per continuare a parare e sognare”.
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