Home » Coronavirus Napoli, Green Pass da domani obbligatori anche per i musei. E alcuni ristoratori storcono il naso: “Ci sentiamo delle cavie”
Interviste News

Coronavirus Napoli, Green Pass da domani obbligatori anche per i musei. E alcuni ristoratori storcono il naso: “Ci sentiamo delle cavie”

Entra in vigore domani l’obbligo di esibire il Green Pass per tutti coloro che vogliano sedersi a mangiare o a bere in un locale al chiuso e tra le associazioni di categoria c’è preoccupazione per l’effetto che questo avrà sulle loro attività. La certificazione verde permette di accedere a eventi, strutture e altri luoghi pubblici in Italia e facilita gli spostamenti in Europa. Lo riporta l’Ansa.

Coronavirus Napoli, Green Pass da domani obbligatori anche per i musei. E alcuni ristoratori storcono il naso: “Ci sentiamo delle cavie”

Da domani 6 agosto, anche per accedere al Museo di Capodimonte, sarà necessario esibire il certificato verde in forma cartacea o digitale. Accanto al pass, i visitatori dovranno mostrare anche un documento di riconoscimento e solo dopo questo step si potrà avere accesso alle collezioni e alle mostre in corso, visitabili con un unico biglietto di ingresso al prezzo di 10 euro. Le operazioni di verifica del codice QR sul proprio green pass in biglietteria richiedono pochi minuti e aggiungono ”tranquillità” a un percorso di visita in piena sicurezza nel rispetto del protocollo anti-Covid che prevede già la misurazione della temperatura all’ingresso, obbligo di indossare la mascherina, il distanziamento fisico nelle sale e la presenza di gel igienizzanti lungo il percorso. Il personale dedicato utilizzerà esclusivamente l’App governativa “Verifica C-19″ che rispetta la normativa sulla privacy. Accesso libero invece per passeggiare nel Real Bosco. Un modo – si sottolinea – ”semplice e sicuro” per ammirare Warhol e Caravaggio, Masaccio e Bellini, Parmigianino e Tiziano e visitare le cinque mostre in corso: Raffaello a Capodimonte, l’officina dell’artista; Napoli. Di lava, porcellana e musica, Diego Cibelli; L’Arte del Danzare assieme, Paolo La Motta. Capodimonte incontra la Sanità e Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli, mostra che nei giorni di venerdì, sabato e domenica (dalle ore 10 alle ore 16 con ingresso gratuito) apre anche gli spazi dello storico Cellaio nel Real Bosco con le opere in ceramica dell’artista e la Chiesa di San Gennaro, da poco restituita al pubblico, con uno spettacolare intervento decorativo globale di Calatrava. I turisti e i napoletani potranno immergersi tra i grandi capolavori dell’arte e poi trovare riparo dalla calura estiva tra i viali del Giardino Tardo-Barocco o all’ombra degli alberi secolari del Giardino cino-inglese, tra il canforo secolare o le magnolie.

Coronavirus Campania, De Luca: “Manifestazione contro Green Pass un flop? La ragione vince sulla stupidità”

L’obbligo di esibire il green pass coinvolge anche tutti coloro che vogliano sedersi a mangiare o a bere in un locale al chiuso naturalmente. E tra le associazioni di categoria c’è preoccupazione per l’effetto che questo avrà sulle loro attività. ”Ci sentiamo delle cavie – afferma Massimo Di Porzio, presidente Fipe Confcommercio Campania – come categoria saremmo stati d’accordo se l’utilizzo del green pass fosse stato adottato in presenza di zone gialle e arancioni così da evitare nuove chiusure e per l’accesso in tutti i luoghi al chiuso anche per i trasporti. Invece ancora una volta ci troviamo di fronte a un provvedimento che per noi costituisce una restrizione, una limitazione che non ha ragione di esistere. Così si continua a penalizzare solo la ristorazione”. A preoccupare sono da una parte le disparità tra locali che hanno uno spazio all’aperto e quelli che invece ne sono privi e dall’altra la risposta dei potenziali clienti. ”I locali con soli posti al chiuso potrebbero essere penalizzati da vicini concorrenti con posti all’aperto – sottolinea Di Porzio – e inoltre non bisogna dimenticare che nuclei familiari con bambini di 12, 13 anni che non hanno ancora avuto il vaccino, cosa molto frequente considerando che il 40 per cento della popolazione non è ancora stato vaccinato, saranno costretti a non scegliere locali al chiuso”. Per quanto riguarda l’organizzazione dei locali, all’ingresso ci sarà un addetto che chiederà di esibire il green pass la cui autenticità sarà verificata attraverso l’App ministeriale Verifica C-19 ma i ristoratori non intendono chiedere ai clienti anche un documento d’identità. ”La legge non lo prevede, noi non siamo pubblici ufficiali e questa non può essere una nostra responsabilità”. Nonostante le difficoltà e le critiche, in vista del debutto del green pass anche un auspicio: ”Il mio augurio – conclude Di Porzio – è che con il green pass le persone si sentano più sicure e magari anche chi non usciva a mangiare fuori ora lo farà sapendo che tutte le persone all’interno dei locali sono vaccinate”.

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com