Luciano Spalletti on fire. La prima conferenza pre-partita del tecnico partenopeo è un plot davvero dai contorni motivazionali. Incitazioni alla forza, per ricordare di non perdere mai di vista l’obiettivo. E soprattutto mai la motivazione per ottenere uno o più successi. La vigilia della gara contro il Venezia ha visto l’allenatore di Certaldo grande mattatore di questo primo pomeriggio di fine agosto.
Napoli-Venezia, la conferenza di Spalletti: “Essere noi è bellissimo, non ci manca niente. Sfida stimolante, la più arrapante. Ai tifosi dico che…”
“A me sembra che al Napoli non manchi niente – ha esordito Spalletti in conferenza pre-Venezia -. Conosciamo la strada percorrere, dove vogliamo andare. Mi aspetto convinzione di sapere che siamo forti. Non mi convinceranno mai a non pretendere cose importanti da noi, poi vedremo quale sarà la nostra ambizione. Ci confrontiamo sempre dare il massimo. Non manca niente per andare a giocare la partita, come a quelle successive. Per il futuro, se capiterà qualcosa per completare, andremo a completare. I giocatori lo sanno. Vi assicuro che essere noi è bellissimo, si parte forte per arrivare forte. Ho accettato Napoli per i giocatori che erano in rosa. È su quei nomi che vado a basarmi per il futuro. Vorrei tenerli. Juan Jesus? Ci darà una mano importante, sa adattarsi, forte fisicamente, veloce, integrissimo, è una opportunità che Cristiano Giuntoli è stato bravo a cogliere. Ho trovato una piazza molto disponibile nei miei confronti, mi ha reso estremamente felice. Essere con me, vuol dire essere con il Napoli. Voglio tutte le responsabilità che ci sono attorno a questo ruolo, per quel che riguarda lo sviluppo, lo svolgimento, dipenderà da come riusciremo a mettere in ordine i nostri passi a partire da domani sera. È una sfida bellissima, la sfida più arrapante. I tifosi vogliono vincere? Hanno ragione, anche noi vogliamo vincere. La loro presenza ci consentirà di guardare direttamente negli occhi la loro passione e poi di conseguenza ci chiederemo se stiamo facendo il massimo per onorarla. Napoli non è una piazza come tutte le altre, dobbiamo avere la forza di poter sopportare gli occhi che sono tanti, migliaia di occhi al di là delle presenze. Abbiamo la pressione di quegli occhi che ci guarderanno sempre e noi dobbiamo essere al livello di quegli occhi. Se qualcuno è più comodo a non essere osservato, l’unico modo è non giocare nel Napoli. Gli episodi del passato che hanno contaminato le stagioni? Gattuso ha fatto un lavoro eccezionale qua. Ci ha messo sentimento, conosco Rino e so che ci ha messo l’anima. A volte la differenza reti o una partita storta possono buttare via tutte le cose egregie fatte prima. Le responsabilità ce le vogliamo prendere tutte, qui mi è piaciuto tutto. L’adattamento, la duttilità, la costruzione a tre, la qualità delle persone che sono nel Napoli, persone di livello nel comportamento, la disponibilità degli elementi a essere un gruppo, metterci dentro quelle persone come Tommaso (Starace, lo storico magazziniere, ndr), come Paolo, il cuoco, tutti quelli che vivono qui dentro. La differenza la fa il comportamento regale di uno come Koulibaly, che parla con tutti, che è semplice, che potrebbe permettersi tutto, è il più umile, il più composto, il più normale, il più corretto. Noi in fondo di sicuro ci si arriva. Noi dovremmo parlare ai nostri tifosi attraverso l’attaccamento, il lavoro. Poi ce ne sono tanti altri che vogliono vincere. Bisogna non esagerare nel chiedere subito il massimo. Tanto ci vediamo tutte le settimane. Buco sulla corsia mancina? A sinistra non va dimenticato Di Lorenzo, Malcuit, Zanoli. Io stimo tutti. Noi stiamo a posto. Io con le lamentele non ho mai fatto la classifica, non mi porta beneficio dirmi cosa manca. Non ci manca niente, ho il problema a scegliere chi sta fuori. Non ho il problema di un posto dove manca qualcuno. Lamentarsi è la teoria degli sfigati, una teoria che nel nostro gruppo non si piò portare avanti. Osimhen devastante secondo Sabatini? Victor è un calciatore forte. Sabatini è molto apprezzato nel mondo del calcio, da me in particolare. Una volta ha detto che Spalletti è un po’ pazzo o una cosa del genere, sono sempre apprezzate le sue dichiarazioni. Caso Insigne? Mi sembrerebbe strano che uno come Lorenzo, che ho conosciuto, che vedo sempre sorridente, gli crei incertezze il contratto, il mercato. Nel nostro mondo è eccessivo parlare di essere turbati sul mondo del lavoro, essere qui è stato il sogno fin da quando siamo nati e adesso ci facciamo turbare perché il nome è sul mercato? Quella che lei chiama turbativa Lorenzo la schiaccia o la calcia come una palla al limite dell’area e la mette dove gli pare”. La città. “Quando penso a Napoli mi vengono sempre in mente i mille colori di Pino Daniele per descrivere la città, i riflessi del mare, il sole, la luce, una roba bellissima. Mi hanno portato anche a cena in due ristoranti e appena posso ci ritorno. Ai tifosi non abbiamo da dire niente, dobbiamo respirare la loro passione la loro voglia e portarla dentro il campo. Dobbiamo farsi carico dei sogni dei nostri sportivi e portarli in campo. Venendo a Napoli ho pensato a un Napoli con quei calciatori lì, Manolas e Insigne sono in quel gruppo di calciatori, spero di averli dentro, sono calciatori che alzano il livello della qualità degli altri calciatori che ci giocano vicino. Se porto loro due in conferenza, rispondo meglio perché il livello è top. La qualità dei calciatori è fondamentale”, ha concluso Spalletti.
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